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Gravina giardino di delizie nel cuore della Murgia

Tra Salento e Matera, viaggio tra cibo, storia e cultura

Redazione ANSA GRAVINA IN PUGLIA

 GRAVINA IN PUGLIA - Un 'giardino di delizie' che si fa largo tra i brand ormai affermati della Puglia e della Basilicata, Salento e Matera: la definizione la si deve a Federico II, ma la storia è millenaria e ha lasciato reperti di incredibile rilevanza storica, chiese rupestri, libri antichi conservati in cassaforte o esposti per essere ammirati dagli intenditori.
    Gravina in Puglia tenta la scalata fra i nomi del turismo meridionale puntando tutto sulla gastronomia, sui beni culturali, sui percorsi naturalistici che raccontano storie sospese tra scienza e leggenda. I numeri parlano chiaro: il turismo cresce, spuntano bed and breakfast nel cuore della città vecchia. L'ultima iniziativa di promozione culturale è stata voluta dal Comune, in collaborazione con la Regione Puglia, e legata alla salvaguardia del fungo cardoncello, simbolo dei tesori culinari della Murgia. Il programma, tuttavia, non ha trascurato la scoperta di altre unicità del territorio. La suggestiva gravina naturale, una "ferita" che spacca in due la città e che è sovrastata dal ponte che di recente ha fatto da sfondo alle riprese dell'ultimo James Bond, è circondata da un centro storico in parte riqualificato e da decine di eventi: una mostra dedicata a papa Benedetto XIII, nato a Gravina nel 1649, al secolo Vincenzo Maria Orsini. E ormai caratterizzata anche da una nuova spinta imprenditoriale: dal pastificio leader in Italia nell'innovation food, all'olio d'oliva di qualità che sfrutta le specialità locali, ancora per fortuna indenni dalla xylella, fino all'azienda che riproduce le spore del Cardoncello per esportarlo in tutto il mondo.
    Resta immutato e tutelato, il patrimonio artistico non privo però di sorprese dell'ultima ora. Nei pressi della chiesa rupestre di San Michele delle Grotte, una chiesa ancora consacrata scavata nella roccia sono state rinvenute alcune orme che potrebbero appartenere a un dinosauro. Il Comune ha avanzato richiesta alla Soprintendenza di poter effettuare ulteriori accertamenti che consentano di poter dare valore scientifico alla scoperta, la risposta è stata affermativa. 
   

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