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Sul Colle dell'Infinito, seguendo i passi di Leopardi

Giornate d' Autunno dedicate a 200 anni poesia

Redazione ANSA RECANATI (MACERATA)

RECANATI (MACERATA) - 'Entrare' dentro L'Infinito: è la possibilità offerta a Recanati dalle Giornate d'Autunno del Fai, dedicate a Giacomo Leopardi, in occasione dei 200 anni dell'Idillio più famoso della poesia italiana, con aperture speciali anche a Napoli e Roma. Nel 'natio borgo selvaggio' è possibile affacciarsi sul panorama che ispirò il poeta, 21enne all'epoca della composizione. Si tratta dell'Orto delle Monache sul Colle dell'Infinito, inaugurato il 26 settembre alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo un restauro curato dal Fai, a seguito di un accordo con Comune di Recanati, Centro Nazionale di Studi Leopardiani e Centro Mondiale della Poesia e della Cultura 'Giacomo Leopardi'. Un tempo era l'orto concluso del monastero di Santo Stefano: Giacomo, uscendo dal palazzo avito, passava lì vicino per raggiungere la sommità dell''ermo colle'. La visita proposta dal Fai inizia dagli spazi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, dove si trovano la biglietteria e un bookshop dedicato alla poesia, da Omero ai giorni nostri. Da lì parte un percorso multimediale della durata complessiva di circa 25 minuti, un racconto in cinque atti con immagini, installazioni interattive e le voci di Lella Costa e Massimo Popolizio, che guidano il pubblico dentro L'Infinito, letta e riletta, scomposta e ricomposta, approfondita per farne scoprirne o riscoprirne la bellezza e il valore universale, con l'apporto di studiosi leopardiani. Uno spazio immersivo che precede e prepara il visitatore alla visita dell'Orto, restaurato su progetto dell'architetto paesaggista Paolo Pejrone, seguendo i passi di Leopardi e provando a riviverne la stessa esperienza alla ricerca dell'infinito che ognuno ha dentro di sé. Un percorso immersivo per una visita a Recanati che è un tuffo nella poetica leopardiana. Una volta usciti, pochi passi portano a Palazzo Leopardi, casa natale del poeta, ricca di cimeli e memorie: oltre alla celebre biblioteca, raccolta dal padre di Giacomo, il conte Monaldo, ci sono un'esposizione permanente di oggetti personali, un'installazione multimediale e la Casa di Silvia, la figlia del cocchiere, Teresa Fattorini, ispiratrice di un'altra celebre lirica.
    (ANSA).
   

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