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A Urbania F.M. Della Rovere di Tiziano

A Urbania F.M. Della Rovere di Tiziano

Torna 'a casa' ritratto Vecellio. Esposte collezioni roveresche

URBANIA (PESARO URBINO), 12 aprile 2019, 14:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il duca torna "a casa" dopo 400 anni: la mostra evento "Francesco Maria Della Rovere di Tiziano" allestita nelle sale del Palazzo Ducale di Urbania riporta nella sua dimora originaria il ritratto su tela di Tiziano Vecellio, dove è esposto dal 14 aprile al 14 luglio.
    L'esposizione vuole ripercorrere le Collezioni dei Della Rovere racchiuse tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Seicento nelle sale del Palazzo Ducale dell'antica Casteldurante, l'odierna Urbania. Il duca Francesco Maria I Della Rovere, vissuto negli anni del pieno Rinascimento (1490-1538) diceva spesso di avere la corte a Pesaro, il palazzo a Urbino, la casa a Casteldurante. Passati quasi quattro secoli dal trasferimento delle collezioni artistiche al Granducato di Toscana - dopo la devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato Pontificio nel 1631 - c'è la possibilità di rivedere, nel palazzo dove era originariamente conservato, uno tra i più significativi capolavori della pittura rinascimentale. Il quadro del Tiziano è anche un prezioso spunto per realizzare una "mostra dossier", con la ricostruzione dei principali aspetti delle raccolte artistiche ducali e l'influenza esercitata dal mecenatismo dei Della Rovere sia nell'ambito delle botteghe dei vasai locali sia negli interventi architettonici che hanno interessato edifici sacri e civili. Oltre alla tela del Tiziano, altre opere in mostra raccontano alcuni aspetti del collezionismo che animava la dinastia roveresca, contestualizzandola nell'ambito degli importanti avvenimenti storici riguardanti la penisola italiana che coinvolgevano, anche in prima persona, Francesco Maria I Della Rovere sia come duca di Urbino sia come capitano generale della Serenissima Repubblica di Venezia. Così, lungo il percorso si possono ammirare il "Corteo Trionfale di Carlo V a Bologna", un'acquaforte di Hogenberg Nicolaus datata 1530, dall'altezza di 36 cm. e lunga circa 12 metri; la Sfera Terreste (1541) e la Sfera Celeste (1551) di Gerardo Mercatore; senza tralasciare quadri, libri, ceramiche, disegni, oggettistica, carte, lettere e atti storici. L'itinerario espositivo si sviluppa anche al di fuori del piano nobile del Palazzo Ducale di Urbania.
    Complementare e integrata alla mostra è la visita alle diverse sale, che consente al visitatore di scoprire la sede dell'antica corte con la sala maggiore, la passeggiata scenografica sul fiume Metauro realizzata dall'architetto Gerolamo Genga che ha lavorato nelle sale più belle del palazzo durantino. Oltre alla visita esterna dell'imponente opera architettonica che si sviluppa in più piani nel centro storico della cittadina, altra tappa prevista è la chiesa del Corpus Domini di Urbania, per gli affreschi e dipinti dell'artista Raffaelino del Colle. Il progetto di mostra arriva a coronare le ricerche e gli studi compiuti a partire dal 1990 sulle collezioni, sul patrimonio e sull'eredità culturale dei Della Rovere nell'antico ducato di Urbino. Negli ultimi anni sono state condotte ricerche e studi su vari aspetti della cultura roveresca attraverso convegni, esposizioni, restauri e una collana editoriale. Da questo complesso di attività viene ad assumere un rilievo particolare sia la quadreria dei Della Rovere sia la libreria a stampa di Casteldurante (Urbania dal 1636) entrambe collocate nel Palazzo Ducale durantino dove ha avuto sede la corte dei Della Rovere fino al 1631. La mostra arriva in occasione dei restauri dei due cortili del Palazzo Ducale, un progetto finanziato dalla Regione Marche con fondi europei destinati alla valorizzazione del Rinascimento "Le arti e la storia nell'età di Francesco Maria I Della Rovere a Casteldurante". La rassegna, voluta dal Comune di Urbania e Biblioteca e Musei del Palazzo Ducale, è in collaborazione con la Galleria degli Uffizi di Firenze, con il Polo Museale delle Marche, la Regione Marche, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e l'Unione Montana Alta Valle del Metauro. Il Comitato scientifico della mostra è composto da illustri studiosi, coordinati da John Spike e da Fausta Navarro.
    La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato per le edizioni QuattroVenti dell'Università di Urbino.
   

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