Il duca torna "a
casa" dopo 400 anni: la mostra evento "Francesco Maria Della
Rovere di Tiziano" allestita nelle sale del Palazzo Ducale di
Urbania riporta nella sua dimora originaria il ritratto su tela
di Tiziano Vecellio, dove è esposto dal 14 aprile al 14 luglio.
L'esposizione vuole ripercorrere le Collezioni dei Della Rovere
racchiuse tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del
Seicento nelle sale del Palazzo Ducale dell'antica
Casteldurante, l'odierna Urbania. Il duca Francesco Maria I
Della Rovere, vissuto negli anni del pieno Rinascimento
(1490-1538) diceva spesso di avere la corte a Pesaro, il palazzo
a Urbino, la casa a Casteldurante. Passati quasi quattro secoli
dal trasferimento delle collezioni artistiche al Granducato di
Toscana - dopo la devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato
Pontificio nel 1631 - c'è la possibilità di rivedere, nel
palazzo dove era originariamente conservato, uno tra i più
significativi capolavori della pittura rinascimentale. Il quadro
del Tiziano è anche un prezioso spunto per realizzare una
"mostra dossier", con la ricostruzione dei principali aspetti
delle raccolte artistiche ducali e l'influenza esercitata dal
mecenatismo dei Della Rovere sia nell'ambito delle botteghe dei
vasai locali sia negli interventi architettonici che hanno
interessato edifici sacri e civili. Oltre alla tela del Tiziano,
altre opere in mostra raccontano alcuni aspetti del
collezionismo che animava la dinastia roveresca,
contestualizzandola nell'ambito degli importanti avvenimenti
storici riguardanti la penisola italiana che coinvolgevano,
anche in prima persona, Francesco Maria I Della Rovere sia come
duca di Urbino sia come capitano generale della Serenissima
Repubblica di Venezia. Così, lungo il percorso si possono
ammirare il "Corteo Trionfale di Carlo V a Bologna",
un'acquaforte di Hogenberg Nicolaus datata 1530, dall'altezza di
36 cm. e lunga circa 12 metri; la Sfera Terreste (1541) e la
Sfera Celeste (1551) di Gerardo Mercatore; senza tralasciare
quadri, libri, ceramiche, disegni, oggettistica, carte, lettere
e atti storici. L'itinerario espositivo si sviluppa anche al di
fuori del piano nobile del Palazzo Ducale di Urbania.
Complementare e integrata alla mostra è la visita alle diverse
sale, che consente al visitatore di scoprire la sede dell'antica
corte con la sala maggiore, la passeggiata scenografica sul
fiume Metauro realizzata dall'architetto Gerolamo Genga che ha
lavorato nelle sale più belle del palazzo durantino. Oltre alla
visita esterna dell'imponente opera architettonica che si
sviluppa in più piani nel centro storico della cittadina, altra
tappa prevista è la chiesa del Corpus Domini di Urbania, per gli
affreschi e dipinti dell'artista Raffaelino del Colle.
Il progetto di mostra arriva a coronare le ricerche e gli studi
compiuti a partire dal 1990 sulle collezioni, sul patrimonio e
sull'eredità culturale dei Della Rovere nell'antico ducato di
Urbino. Negli ultimi anni sono state condotte ricerche e studi
su vari aspetti della cultura roveresca attraverso convegni,
esposizioni, restauri e una collana editoriale. Da questo
complesso di attività viene ad assumere un rilievo particolare
sia la quadreria dei Della Rovere sia la libreria a stampa di
Casteldurante (Urbania dal 1636) entrambe collocate nel Palazzo
Ducale durantino dove ha avuto sede la corte dei Della Rovere
fino al 1631. La mostra arriva in occasione dei restauri dei due
cortili del Palazzo Ducale, un progetto finanziato dalla Regione
Marche con fondi europei destinati alla valorizzazione del
Rinascimento "Le arti e la storia nell'età di Francesco Maria I
Della Rovere a Casteldurante". La rassegna, voluta dal Comune di
Urbania e Biblioteca e Musei del Palazzo Ducale, è in
collaborazione con la Galleria degli Uffizi di Firenze, con il
Polo Museale delle Marche, la Regione Marche, la Fondazione
Cassa di Risparmio di Pesaro e l'Unione Montana Alta Valle del
Metauro. Il Comitato scientifico della mostra è composto da
illustri studiosi, coordinati da John Spike e da Fausta Navarro.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato per le
edizioni QuattroVenti dell'Università di Urbino.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA