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Jesi ricorda Filippetti, uomo delle mele

Jesi ricorda Filippetti, uomo delle mele

Pubblicitario innovatore, suo lo spot 'Chi Vespa mangia le mele'

JESI (ANCONA), 28 marzo 2018, 16:07

Redazione ANSA

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JESI (ANCONA) - Nel 1969, con il surreale claim 'Chi Vespa mangia le mele', perfetta sintesi di immagine, testo e contestazione giovanile, sviluppò una delle campagne pubblicitarie italiane più famose di sempre. Ora Jesi, città natale di Gilberto Filippetti (1933-2009), rende onore a uno dei più fantasiosi pubblicitari italiani, con una mostra al Palazzo dei Convegni dal 7 al 15 aprile.
    L'esposizione dal titolo 'Gilberto Filippetti. Il creativo con la mela nella valigia' è curata da Gei (Gruppo editoriale informazione), che collaborò con Filippetti, nell'ambito del Brand Festival, il festival italiano sull'identità di marca che si terrà a Jesi fino al 13 aprile. In mostra manifesti, materiale documentario messo a disposizione dalla famiglia, testi dello stesso Filippetti tra cui quelli legati alla fortunata campagna della mela col doppio morso, diventata simbolo di trasgressione e freschezza. Fu lo stesso creativo, copy e art director dell'agenzia fiorentina Leader, a raccontare di quando vide durante un corteo un giovane con una mela tra i denti che scriveva sul muro: "Non ti fidare di chi ha più di trent'anni". "Allora - scrisse - c'era chi aveva vent'anni e chi no. Per la prima volta contava chi li aveva davvero".
    Filippetti inizia la sua carriera nella sua città natale come apprendista cartellonista e grafico. Frequenta l'Istituto d'Arte di Perugia e, all'inizio degli anni Sessanta, si trasferisce a Firenze dove diventa direttore del Servizio Creativo dell'agenzia Leader, una delle maggiori agenzie pubblicitarie italiane. Reinventa il linguaggio della pubblicità con campagne ormai storiche, tra cui quelle per Piaggio, Gilera, Barilla, Ray-Ban, Parker. Resta forte il legame con la sua città natale, per il quale firma nel 1988 il manifesto pubblicitario 'Tre onde a destra e trovi Jesi di Federico II e Pergolesi'.
   

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