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Federico Seneca, artigiano della pubblicità

Fano ricorda il grafico-artista dei Baci Perugina

di Marzia Apice

FANO - Dalla promozione turistica della sua città natale alla celeberrima immagine di due innamorati stretti in un bacio di cioccolata Perugina, la genialità di Federico Seneca (1891-1976), maestro fanese di grafica, si è espressa attraverso una creatività rivoluzionaria che ha cambiato il volto del linguaggio pubblicitario novecentesco. Oggi il suo estro e le sue intuizioni sono al centro della mostra Segno e forma nella pubblicità, allestita a Fano (dopo il passaggio a Chiasso e Perugia) dal 14 luglio al 24 settembre nelle sale della Galleria Carifano a palazzo Corbelli.

Circa 130 pezzi, tra manifesti e locandine, loghi, fotografie e memorabilia raccontano la storia di un vero talento italiano, un artista-artigiano che, anche relazionandosi con i movimenti artistici della sua epoca (dal Liberty al Futurismo, dal Déco al Cubismo fino alle influenze surrealiste) sovvertì la comunicazione pubblicitaria tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, arrivando al boom economico. La mostra, organizzata da Fondazione Gruppo Credito Valtellinese insieme alla Città di Fano, che omaggia così il suo illustre concittadino, inizia proprio dalla prima opera realizzata da Seneca: la pubblicità di Fano come stazione balneare realizzata su un bozzetto di ascendenza liberty (disegnato su carta oleata), opera dal disegno raffinato che apre per lui la strada al successo e nella quale esalta non solo le bellezze della sua città ma anche l'eleganza di chi la abita. Ma è con la Buitoni-Perugina che Seneca dà il meglio di sé, disegnando l'immortale immagine iconica dei due amanti dei Baci Perugina (e ideando il sistema dei bigliettini dentro i cioccolatini) e tutta l'efficace comunicazione dedicata alla pastina glutinata della Buitoni.

Dagli anni '30 poi il passaggio a Milano, dove aprì il proprio studio di pubblicità, lavorando per clienti come Talmone, Stipel, Fiat, Amaro Felsina Ramazzotti e Cinzano. Fino ad arrivare agli anni '60, con il Paese in piena crescita economica, un periodo proficuo per Seneca che divenne un personaggio tra i più influenti nel mondo pubblicitario: fu lui per esempio a vincere con il suo "gatto selvatico" il concorso per pubblicizzare l'Agipgas. "L'elemento che identifica Seneca e lo differenzia dagli altri è il fatto di essere un professionista al servizio del prodotto. E' il messaggio che per lui genera la forma", spiega all'ANSA Leo Guerra, direttore artistico con Cristina Quadrio Curzio della Galleria Carifano, sottolineando che "le figure create dal grafico erano come plasmate da una forza esterna, il carattere del prodotto da pubblicizzare". "Si tratta di una mostra vivace e dinamica", prosegue, "abbiamo non soltanto restaurato molti manifesti che ormai hanno quasi 100 anni, ma li abbiamo esposti senza cornici e senza vetro, per lasciarne intatta la vividezza".

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