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Terremoto, Franceschini nelle Marche, opere torneranno dov'erano

Terremoto, Franceschini nelle Marche, opere torneranno dov'erano

Ministro, polemiche partono su basi sbagliate,si sta facendo grande lavoro

CAMERINO (MACERATA), 15 febbraio 2017, 08:51

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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  CAMERINO- Arriva nel cuore delle Marche colpite dal sisma, poi dove le 'ferite' si curano, e deve fare i conti con la paura degli amministratori di perdere l'unica cosa che può ridare un'identità ai luoghi: il patrimonio culturale. Il ministro della Cultura Dario Franceschini lo ha dovuto ripetere più volte: i beni recuperati dagli edifici inagibili torneranno nei territori d'origine, e "i centri storici saranno ricostruiti identici a prima". Lo ha fatto a Camerino (Macerata), davanti alla chiesa di Santa Maria in Via, con la cupola parzialmente crollata. "Mi si spezza il cuore a vedere che l'identità di questi luoghi sia così pesantemente ferita", ha detto. "Se gli interventi fossero stati tempestivi, la cupola non sarebbe crollata - si è lamentato il sindaco Gianluca Pasqui -. Questi edifici rappresentano la nostra storia, la comunità stessa. Senza storia, non c'è più la comunità". Secca la replica del ministro: "Non penserete che i tecnici del ministero siano stati in vacanza, anzi, non si sono fermati un giorno". E di nuovo l'assicurazione: "Faremo il possibile perché le opere restino nei territori anche nella fase del deposito e restauro. Sui tempi è impossibile dire qualcosa. Basta guardarsi intorno. Parliamo di danni a oltre 3.000 chiese, e parlo solo del patrimonio ecclesiastico, è un lavoro titanico. So bene che i sindaci sono al fronte, perché hanno le pressioni da parte dei cittadini. Un po' di tensione è normale". L'appello a fare presto è venuto anche dall'arcivescovo mons. Francesco Giovanni Brugnaro: "Bisogna sbrigarsi. "Dentro le chiese ci sono ancora tantissime opere, vanno salvate subito. Parliamo di capolavori del '400". Gli ha fatto eco il sindaco di Montefortino e presidente della Rete Museale dei Sibillini Domenico Ciaffaroni: "Fino ad oggi la messa in sicurezza non è andata troppo bene, e mentre si facevano i sopralluoghi i monumenti cadevano. Non possiamo più permetterci di perdere altri beni". A Osimo (Ancona), dove ha inaugurato la mostra "Capolavori Sibillini. L'Arte dei luoghi feriti dal sisma", che raccoglie un centinaio di opere provenienti da otto comuni delle aree terremotate, Franceschini ha osservato che "pur tra le tante cose disastrose del sisma è emerso positivamente l'attaccamento delle persone alle loro opere d'arte, consapevoli che esse sono parti della propria identità". "Ho visitato più volte le zone terremotate e ogni volta - ha aggiunto - mi sono reso conto della vastità dei danni subiti dal nostro patrimonio culturale, che è un patrimonio del mondo". "L'emendamento approvato ieri sera in commissioni Affari Costituzionali del Senato alla Legge Mille Proroghe - ha spiegato quindi il ministro, riferendosi ai 4 milioni di euro destinati nel 2017 a sostegno dello spettacolo dal vivo in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria - è un ulteriore incoraggiante segnale alla ripresa delle attività culturali colpite dal sisma". Ad Ancona, infine, Franceschini ha visitato il deposito alla Mole Vanvitelliana, dove sono state trasportate 617 opere danneggiate dal sisma. Le polemiche, ha concluso, "partono su basi sbagliate. E' stato fatto e si sta facendo un grande lavoro per il salvataggio delle opere d'arte, che molto spesso richiede operazioni complicatissime".

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