Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cartier-Bresson, istanti rubati a realtà

Cartier-Bresson, istanti rubati a realtà

Esposti 140 scatti del grande Maestro alla Villa Reale di Monza

ROMA, 02 novembre 2016, 10:25

di Marzia Apice

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

 Lo sguardo consapevole, la sensibilità e l'intuito, e quell'attenzione al dettaglio capace di cogliere la realtà storica e sociologica traducendola in un linguaggio semplice: è Henri Cartier-Bresson (1908-2004) il protagonista assoluto della grande personale allestita alla Villa Reale di Monza fino al 26 febbraio e curata da Denis Curti. Intitolata semplicemente 'Henri Cartier-Bresson. Fotografo', la mostra descrive la parabola umana e professionale di un grande Maestro che fu testimone della sua epoca, e insieme artista raffinato. Esposti al pubblico 140 scatti, tra cui l'immagine guida scelta per questa sua nuova rassegna, che ritrae la Stazione Saint Lazare di Parigi e che Cartier-Bresson realizzò ad appena 24 anni. Considerato il pioniere del fotogiornalismo (insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour e William Vandivert fondò nel 1947 la famosa agenzia Magnum Photos), Cartier-Bresson nel corso della lunga carriera non è mai venuto meno alla volontà di rappresentare la contemporaneità delle cose e della vita, cogliendone all'istante il tratto peculiare. Per questo è stato un fotografo destinato a restare immortale, che è riuscito a riscrivere il vocabolario della fotografia moderna influenzando intere generazioni di fotografi a venire. "Fotografare è riconoscere un fatto nello stesso attimo e in una frazione di secondo organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. E' mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore", diceva il Maestro, teorico del 'momento decisivo' in fotografia e soprannominato 'l'occhio del secolo'.
    E proprio con l'obiettivo di svelare le modalità in cui Cartier-Bresson utilizzava la fotocamera, intesa quasi come se fosse un'appendice del suo braccio e della sua mente, la mostra non scinde l'attività del fotografo dalla vita privata: nel percorso espositivo infatti appare evidente quanto ogni fatto da lui vissuto venisse poi utilizzato direttamente per cercare di raggiungere una maggiore comprensione della realtà, rendendola poi immortale in fotografia. Una realtà della quale Cartier-Bresson ha cercato (e trovato) anche i lati più nascosti, quelli apparentemente minimi o insignificanti, ma in grado di mostrare l'inconsueto e far nascere la meraviglia negli occhi di chi guarda.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza