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Ecco Borghi laziali, da Castelli a Costa Enea

Spazio anche a Isole Pontine, Anagni, Ciociaria e Amatrice

Redazione ANSA NETTUNO

NETTUNO - Dai Castelli romani attraversati da antiche strade intrise di storia (l'Appia regina viarum ma anche la via Latina e la Francigena) agli approdi di Enea e i paesini marinari, dalla Ciociaria alle isole Pontine già luogo di villeggiatura degli antichi romani fino ad Anagni, l'eccelsa. E ovviamente Amatrice, messa in ginocchio dal terremoto ma non doma. C'è la storia, l'archeologia, la cultura, le tradizioni, l'enogastronomia nel racconto dei territori laziali presentato a TTG Incontri a Rimini dall'agenzia regionale del turismo.
    Tra le novità il progetto di valorizzazione dei borghi marinari lungo la costa lanciato dall'Associazione turistica La Costa di Enea che propone un tour sulle tracce del mito dell'eroe troiano e i suoi approdi: dall'antica Lavinium, all'Heroon di Pratica di Mare, da Nettuno, Anzio, Ardea, facendo tappa a Terracina, San Felice Circeo, Sabaudia, Sperlonga, fino a Gaeta (l'antica Caieta che deve il suo nome alla nutrice dell'eroe), per arrivare a Minturno e Formia. Protagonista anche l'enogastronomia con la "mensa di Enea", una focaccia che prende spunto dal termine "mensa", che in antichità indicava i dischi di pane o di farro o di orzo su cui venivano serviti dei cibi destinati ai commensali e la tiella di Gaeta.
    La Ciociaria presenta i suoi Borghi Bandiera arancione riconoscimento del Touring Club italiano, i tesori di Arpino, dove dopo 25 annia riapre al pubblico la Torre di cicerone, Collepardo il paese delle magiche erbe dei monti Ernici e della Certosa di Trisulti (dove vivono ormai solo due monaci cistercensi padre Ignazio e padre Onorio) e di San Donato Val di Comino, uno dei borghi del versante laziale del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise.
    Infine Amatrice che è l'anima ferita del Lazio che cerca il riscatto non solo nell'Amatriciana ma anche nella riscoperta dell'artigiano (con il manufatto di una bambola, la Ciletella che le donne del luogo cuciono e insegnano a creare anche ai turisti) e nella carta dei sentieri realizzata e presentata dal Cai di Amatrice.
   

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