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Ercolano, ecco la Bottega del Fabbro

Ercolano, ecco la Bottega del Fabbro

Omaggio all'archeologo Amedeo Maiuri, 'padre' degli scavi

ERCOLANO (NAPOLI), 16 maggio 2017, 19:05

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ERCOLANO (NAPOLI) - Novanta anni fa, il 16 maggio 1927, l'archeologo Amedeo Maiuri dava inizio ad una nuova campagna di scavi nel sito di Ercolano. Una campagna imponente che in trent'anni avrebbe restituito ai visitatori uno dei siti più belli e interessanti dal punto di vista artistico. Oggi, per ricordare quell'impegno profuso, il direttore del Parco archeologico di Ercolano Francesco Sirano ha voluto rendergli omaggio accogliendo il pubblico nella Bottega romana del Plumbarius, ''uno dei riallestimenti più riusciti del Maiuri che, per tutta una serie di motivi e non da ultimo a ragioni di conservazione, era stato poi smantellato nei primi anni Sessanta''.
    La Bottega del Plumbarius, tipo di fabbro romano, è stata riallestita in chiave moderna. Su un lungo bancone di blocchi riutilizzati di calcare è stata posta la statuetta di Bacco con pantera, a decorazioni in rame ed argento, che il Maiuri a lungo direttore degli Scavi ipotizzò che al momento dell'eruzione del 79 d.C. fosse in corso di riparazione proprio nella bottega del fabbro che affaccia sul Decumano Massimo. Distante pochi metri vi è un candelabro in bronzo a quattro bracci e due lingotti di piombo di provenienza spagnola. Nella bottega anche alcuni crogiuoli per la fusione del ferro, una grande caldaia in bronzo e un recipiente in terracotta usato per il raffreddamento dei pezzi forgiati. A terra, lungo la parete, poggiati quattordici pesi in pietra mentre su una mensola erano collocati numerosi frammenti di piombo e metallo da riciclo. A completare l'arredamento una scansia in legno per anfore che fu restaurata e lasciata sul posto. In occasione dell'evento, gruppi di studenti universitari napoletani sono stati coinvolti in un laboratorio di scansione laser di reperti antichi per produrre copie fedeli da utilizzare nei vari riallestimenti. ''Uno dei tratti rivoluzionari di Maiuri fu l'interesse per la divulgazione e questo è anche uno dei nostri doveri maggiori'' dice il direttore Francesco Sirano. ''Abbiamo ideato una serie di eventi che si svolgeranno nell'arco di un anno, delle mostre a tempo che definiamo pop - up come le finestre che si aprono sullo schermo dei nostri pc per catturarne l'attenzione''.
    Intorno al riallestimento della Bottega del Plumbarius ha preso il via anche un dialogo diretto col pubblico che si vuole rendere sempre più partecipe della vita del sito. Ai visitatori, infatti, sono state somministrate interviste per sondare aspettative e per conoscere quali informazioni sono, a loro avviso, più interessanti per comprendere l'approccio di Maiuri agli scavi e ai restauri. Ulteriore tappa delle azioni 'pop- up' che si snoderanno fino all'aprile 2018, è rappresentata da itinerari mirati che condurranno il visitatore a riscoprire le strade della città fornendo nuove chiavi di lettura. L'iniziativa - è stato evidenziato - nasce nel contesto della collaborazione pubblico - privato nota come l'Herculaneum Conservation Project, nel cui ambito gli specialisti della fondazione Packard continuano a dare sostegno al partner pubblico per sperimentare nuovi approcci nella gestione. (ANSA)

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