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Matera, è conto alla rovescia verso il 2019

Festa in piazza e acrobata Le Menestrel per Capitale cultura

Daniela Giammusso MATERA

     MATERA - Nevica a Matera, anche se in cielo brillano le stelle. E un uomo, nudo o quasi, si arrampica sul nuovo campanile. O forse vola, tra la folla che applaude.
    Matera, ore 19.19 in punto, il “Meno Uno” è ufficialmente iniziato. Con la città immaginaria di Olivier Grossetete e l’arrampicata danzante di Antoine Le Menestrel. Così la città dei Sassi, un tempo “vergogna” oggi bellezza protetta dall’Unesco, ha dato il via alla grande festa in piazza Vittorio Veneto e al conto alla rovescia verso il 2019, quando sarà Capitale Europea della Cultura. In programma, una due giorni di eventi, oggi e domani, in cui grande protagonista è la città immaginaria, forse la Matera del futuro o del cuore, ideata da Grossetete, artista francese celebre per le sue architetture che “richiamano” la cittadinanza a lavorare insieme. E se questa sera si balla in piazza, sulle note del dj set di Max Casacci e Ninja dei Subsonica con il progetto Dermonology HiFi, la giornata qui era iniziata presto, con i bambini in fila questa mattina a mettere insieme i 1.300 cartoni e 500 pezzi da montare. Il pienone è arrivato nel pomeriggio, con mamme, nonne, migranti che qui hanno trovato nuova casa e soprattutto, come echeggiava scherzosamente per i vicoli il megafono, “i più vigorosi e forzuti uomini che abbiamo”, tutti a raccolta per sorreggere e fissare con rotoli e rotoli di schotch l’imponente struttura. “La nomina a Capitale - racconta all’ANSA Daniele, giovane autista che in questi giorni porta su e giù i giornalisti da Bari - ha già cambiato tanto qui. Quattro anni fa se dicevo che sono di Matera rimanevano tutti perplessi. Dovevo dire ‘Bari’ per farmi capire. Ora invece la conoscono tutti. È persino tra le mete dell’anno della Lonely Planet”. Certo, “la ferrovia sembra ancora solo una promessa - dicono in un bar, mentre qualche turista non smette di fotografare la vista sui Sassi - ma intanto il lavoro è già cresciuto”. Ore 18, con la conca di Matera illuminata come un presepe, l’ultima chiamata, quella più difficile. Grossetete vigila, si raccomanda al microfono, ma tutti insieme si è fortissimi e la struttura sale, sale, sale. Fino ai 19,50 metri prefissati, per 17 di larghezza e 14 di profondità: il risultato è un campanile da fiaba, con tanto di finestre e chiesa dal tetto spiovente, che per un gioco di luci brilla incastonata tra Palazzo dell’Annunziata e la Chiesa di S. Domenico. Alle 19.19, ecco la star, sbucare tra i cartoni: è Antoine Le Menestrel che per mezz’ora terrà con il fiato sospeso tutta la piazza, arrampicandosi lì dove la morbidezza del cartone sembrerebbe non creare alcun appiglio. “Ma come fa? Non cadrà mica?”, sussurra qualche signora preoccupata. E invece a cadere sono solo le sue vesti, lasciandolo in mutande, tra le risate generali. In cima, la magia di una nevicata, che è solo di piume di cuscino, ma fa sognare lo stesso. “Da oggi a Matera non esiste più la forza della gravità, ma solo la forza dell’immaginazione”, dice Paolo Verri, il direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019.
    Domani nuovo appuntamento in piazza, alle 10.30, con la presentazione del 50% del programma di Matera 2019 e gli stand degli organizzatori di 27 eventi. Alle 15.30, come si dice da queste parti, “si strazza”. Ovvero si distrugge il campanile di cartone. Chi vuole può prenderne in abbondanza. Il resto al riciclo.(ANSA)

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