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Storie donne in manicomio nel Fascismo

Storie donne in manicomio nel Fascismo

A Pescara, 6-23 Aprile, mostra documentaria 'I fiori del Male'

PESCARA, 07 aprile 2017, 09:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PESCARA - Figlie, madri, mogli, spose, amanti: donne vissute durante il Ventennio del regime fascista, tutte con un denominatore comune: l'essere state in manicomio. È ciò che propone la mostra documentaria "I fiori del Male - donne in manicomio nel regime fascista", organizzata dall'Orchestra Femminile del Mediterraneo a sostegno dell'Angsa Abruzzo (Associazione nazionale genitori soggetti autistici), dal sei aprile (ore 18) presso il circolo Aternino di Pescara. Ai volti delle ricoverate sono affiancati diari, lettere, relazioni mediche che raccontano la femminilità a partire dalla descrizione di corpi inceppati e restituiscono l'insieme di pregiudizi che hanno alimentato storicamente la devianza femminile. La mostra è curata da Annacarla Valeriano e Costantino Di Sante ed è nata dalla volontà di restituire voce e umanità alle tante recluse che furono estromesse e marginalizzate dalla società dell'epoca.
    Storie di donne raccontate a partire dai loro volti, dalle loro espressioni, dai loro sguardi in cui sembrano quasi annullarsi le smemoratezze e le rimozioni che le hanno relegate in una dimensione di silenzio e oblio. Alle immagini sono state affiancate le parole: quelle dei medici, che ne rappresentarono anomalie ed esuberanze, ma anche le parole lasciate dalle stesse protagoniste dell'esperienza di internamento nelle lettere che scrissero a casa e che, censurate, sono rimaste nelle cartelle cliniche. Il manicomio, in questo senso, è stato un osservatorio privilegiato dal quale partire per analizzare i modelli culturali - di matrice positivista - che hanno storicamente contribuito a costruire la devianza femminile e che durante il Ventennio furono ideologicamente piegati alle esigenze del regime. Il lavoro di ricerca e di valorizzazione condotto su questi materiali ha permesso così di recuperare una parte fondamentale della nostra memoria e di restituirla alla collettività.
    La mostra ha il patrocinio dell'assessorato alla Cultura del Comune di Pescara e ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni e le attività culturali, della Regione Abruzzo. Le fotografie e i documenti al centro del percorso espositivo provengono in larga parte dall'archivio storico del manicomio Sant'Antonio Abate di Teramo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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