(ANSA) - Sotto assedio degli incendi in California ci sono anche i pregiati vigneti della Napa Valley e di Sonoma County con cantine distrutte e danneggiate dalle fiamme. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all' allarme rosso per i roghi devastanti che hanno colpito la California dove c'è stato lo viluppo della produzione di vino degli Stati Uniti che ha raggiunto quasi il 10% del totale mondiale.
"Il risultato - sottolinea la Coldiretti - di una crescita vorticosa delle coltivazioni che hanno consentito agli Usa di diventare il quarto produttore di vino a livello globale dopo Italia, Francia e Spagna con una quantità di 24 milioni di ettolitri". Coldiretti sottolinea poi che "in tutta la zona colpita dal fuoco sono state bloccate le tradizionali visite turistiche ai vigneti e alle cantine e sospese le feste programmate per Halloween mentre si sta cercando di mettere in salvo il raccolto dell'anno che fortunatamente è stato praticamente completato per il 95% ma si temono gli effetti dell'incendio sulle viti che potrebbero essere danneggiate in modo irreversibile.
L'Italia - riferisce la Coldiretti - è il principale esportatore di vino negli Stati Uniti in quantità per un valore di 1,5 miliardi di euro con prospettive positive anche per i superdazi imposti da Trump che hanno risparmiato il nettare di Bacco Made in Italy ma non quello dai principali concorrenti francesi".
I primi vigneti negli Usa sono stati piantati proprio nella Napa Valley negli anni '60 e da allora si è verificata una crescita ininterrotta nella produzione e nella domanda tanto che gli Stati uniti sono diventati il primo consumatore mondiale di vino con 31,8 milioni di ettolitri che solo in parte vengono soddisfatti dalle importazioni. "La California - conclude la Coldiretti - è la zona vitivinicola più famosa di tutti gli Stati Uniti d'America, tanto da essere considerata come sinonimo di vino americano con una produzione basata soprattutto su vitigni "internazionali" e tecnologie avanzate". (ANSA).