"I terreni vulcanici - spiega l'enologo Silvio Foti tra i maggiori esperti dell'Etna - hanno una capacità che dal punto di vista chimico viene chiamata potere tampone, che con l'acidità porta ad una dolcezza che si traduce in uno stimolo profondo e lungo per le papille gustative". I vini vulcanici risultano quindi freschi e di ottima beva, dal gusto ricco ed equilibrato con un potenziale di longevità. Il viaggio alla scoperta dei vini vulcanici ha portato Köcher a far tappa in Campania dove, proprio in prossimità del cratere del Vesuvio, ha degustato e selezionato il Summa 2016 delle Cantine Olivella, vinificato con uva Catalanesca del Monte Somma coltivata in questa zona già dal XV secolo. Il WineHunter si è poi spostato poi sull'Etna dove ha degustato Alizée 2017, Etna Bianco della cantina Theresa Eccher, un vino composto per il 70% da uva Carricante e per il 30% da Catarratto coltivate a 900 metri di quota. Un viaggio che termina alle isole Eolie, dove ha selezionato una Malvasia delle Lipari Na'jm Passito dell'annata 2014, che nasce da uve 95% Malvasia e 5% Corinto Nero.
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