Il terreno, leggero e ricco di scheletro e le attente tecniche di potatura e controllo in vigna, permette di ottenere uve di altissimo pregio, parte delle quali destinate all'appassimento per la produzione dei vini più corposi e strutturati. Come il Valpolicella Ripasso "Bugiardo" presentato in degustazione. Il nome deriva dal commento di un famoso sommelier dopo averlo degustato "se non è un Amarone è un vino bugiardo". Detto fatto, il commento diventa provocazione e un po' sfida, stile che caratterizza Buglioni. In degustazione anche i Doc classico e Superiore "Valpio" 2016 e "Imperfetto" 2015 due caratteri diversi, entrambi in grado di accompagnare il consumatore all'ingresso in Valpolicella. Per trovare infine il "Lussurioso" Amarone classico 2013 che rappresenta con pienezza la morbida complessità al palato e gli intensi sentori al naso. In apertura è stato presentato anche il Molì 2016, un Rosè rifermentato in bottiglia con metodo ancestrale, che strizza l'occhio ai millennials e all'arrivo dell'estate.
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