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Doc Torgiano compie 50 anni, voluta da Lungarotti

Incontro anche per celebrare "grande imprenditore"

Redazione ANSA TORGIANO (PERUGIA)

(ANSA) - TORGIANO (PERUGIA) - Compie 50 anni la Doc Torgiano, la prima Denominazione di origine controllata in Umbria e tra le prime in Italia.

Il 25 maggio del 1968, infatti, il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, grazie all'operato dell'imprenditore Giorgio Lungarotti, firmò il decreto 'Riconoscimento della denominazione di origine controllata del vino Torgiano', dando così vita alle Doc del vino di Torgiano rosso e bianco. Per la ricorrenza, a palazzo Donini, in un incontro celebrativo è stato ripercorso questo mezzo secolo di storia enologica umbra ed italiana e si è sottolineata la lungimiranza di un "grande imprenditore del vino". Si è parlato anche di futuro della Doc e sono stati annunciati gli appuntamenti per festeggiare l'anniversario.

Lungarotti - è stato detto - comprese, per primo, l'importanza di investire in qualità del prodotto e cominciò a sperimentare e arricchire gli uvaggi arrivando a creare i Cabernet, i Souvignon e Chardonay. Torgiano divenne presto in questo modo terreno leader per la produzione del vino, caratterizzandosi e affermandosi nel mondo.

"Abbiamo scritto una parte importante della storia dell'enologia locale e nazionale - ha commentato il sindaco di Torgiano Marcello Nasini ricordando Giorgio Lungarotti - ma ora dobbiamo proseguire, continuando a innovare, a imporci sui mercati nazionali ed esteri, a rafforzare quel legame, da sempre molto stretto, fra enologia e turismo, enologia e territorio, enologia e cultura".

L'assessore regionale all'agricoltura Fernanda Cecchini ha poi sottolineato che Giorgio Lungarotti "seppe dare il via a una nuova stagione enologica, promuovendo la cultura dell'enologia, anche attraverso la creazione del Museo del vino che non ha pari a livello internazionale".

La direttrice della Fondazione, Maria Grazia Lungarotti, che tra le altre cose gestisce anche il Museo, ha ripercorso quanto realizzato insieme al marito Giorgio. "Con la sua lungimiranza - ha detto -, la sua capacità, innovativa e inedita, di coniugare vino, cultura, terra e uomo".

Ha poi parlato del Museo che è "un richiamo alla nostra terra, alle nostre radici profonde e che, purtroppo, è più conosciuto all'estero che in Italia".

Il presidente regionale Ais Umbria, Sandro Camilli, ed il critico enogastronomico Antonio Boco hanno invece evidenziato l'importanza dei vini Doc "che hanno disegnato l'Umbria nella mappa enologica mondiale". "Per il futuro - ha aggiunto Camilli - bisogna continuare a produrre vini identitari di questo territorio senza scimmiottarne altri".

Secondo Boco inoltre "le denominazioni sono ancora lì a dettare una chimica unica tra vino e territorio e in questo Torgiano è stato maestro".

La presidente del Consorzio di Tutela dei Vini di Torgiano, Teresa Severini, oltre ad illustrare le caratteristiche del Consorzio (23 viticoltori, vinificatori e imbottigliatori; 4 cantine aderenti; 1,5 milioni di bottiglie vendute nel 2017; volume d'affari per 15 milioni di euro) ha ricordato i 50 anni della Doc Torgiano sottolineando quella "rivoluzione" che è partita dalla vigna, "dove Giorgio portò un rinnovamento radicale".

Come eventi, a Torgiano si comincerà a festeggiare il 23 giugno con il Palio delle botti e la Notte romantica: degustazione in musica dei vini Doc. Il 4 e 5 agosto, Fiera d'estate: in vendita bottiglie Doc d'annata. Il 10 agosto, Calici di Stelle Special Edition 50 Doc; 11-20 agosto, 'Agosto Torgianese', 'Vinarelli' e 'Bicchiere della Staffa' della confraternita dei Vignaioli e Tavernieri di Torgiano; 24 agosto - 2 settembre, 'Scultori a Brufa'. (ANSA).

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