"A Verona - ha annunciato Cecchini rispondendo all'ANSA - saremo presenti con una sessantina di cantine, molte saranno all'interno dello stand regionale, attraverso Umbria Top, altre avranno dei propri spazi, ma parteciperanno a tutte le iniziative che stiamo programmando per i giorni della fiera".
L'assessore ha sottolineato come "la Regione in questi anni sia stata molto attenta all'agroalimentare e quindi al mondo del vino, offrendo strumenti importanti contenuti anche nei Piani di sviluppo rurale che hanno permesso innovazioni tecnologiche, nuove opportunità di impresa e promozione dei prodotti".Ma ha evidenziato anche "la necessità di migliorare la capacità di fare rete". "L'Umbria del vino, ad esempio - ha detto -, fatica a imporsi come brand regionale. Abbiamo vini importanti e produttori di caratura internazionale ma resta la criticità della frammentazione, il Vinitaly è l'occasione per riprendere il discorso di creare un marchio Umbria che renda riconoscibili le bottiglie prodotte qui nella nostra terra, senza andare, ovviamente, a influire sulle varie denominazioni come l'Orvieto, il Sagrantino, il Montefalco, i Colli Perugini o il Tuderte".
"Con la volontà e anche un po' di umiltà - ha sottolineato l'assessore - penso che riusciremo anche a far sì che l'Umbria del vino non sia solamente una somma di prodotti, ma che abbia una sua struttura e un'anima definita così da imporsi nella sua totalità sui mercati internazionali".
Un discorso che l'assessore applica anche a tutte le altre eccellenze della gastronomia umbra. "A Verona - ha concluso - saremo presenti con il nostro vino, ma anche con l'olio e con tutta una serie di prodotti che solo la nostra terra sa regalare, quest'anno al Vinitaly portiamo anche il lago Trasimeno".
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