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Consorzio Montecucco, no a Sangiovese made in Romania

Inviata a Mipaaf richiesta opposizione a Dealurile Zarandulu Igp

Redazione ANSA ROMA

Il Consorzio Tutela Vini Montecucco, con l'invio al ministero delle Politiche agricole di una richiesta di opposizione alla richiesta di modifica del disciplinare Igp romena «Dealurile Zarandului», si erge a paladino delle Dop italiane, a seguito della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea dell'istanza dei viticoltori romeni sull'uso della menzione Sangiovese.

La Denominazione toscana sostiene, come precisa il Consorzio in una nota, l'illegittimità dell'uso della varietà d'origine protetta nell'etichettatura dell'IGP romena e ritiene, quindi, non approvabile la domanda di modifica presentata, ai sensi dell'art.100, par.3, del Reg. (UE) n. 1308/2013, secondo cui "[…] Il nome di una varietà di uva da vino, se contiene o è costituito da una denominazione di origine protetta o da un'indicazione geografica protetta, non può essere utilizzato nell'etichettatura dei prodotti agricoli […]".

"È proprio in questi casi che i Consorzi sono chiamati ad esercitare la propria funzione di tutela, promozione, valorizzazione e corretta informazione al consumatore finale, nazionale e internazionale, oltre che a curare gli interessi della propria DOC e DOCG come soggetto rappresentativo e referente della stessa" - dichiara Claudio Tipa, Presidente del Consorzio Tutela Vini Montecucco - "Anche se in realtà, in questo caso specifico e con il sostegno di Federdoc, il Consorzio Montecucco si mette in prima linea nella difesa del Sangiovese, uno dei vitigni italiani più conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo".

La questione non interessa  solo la Docg "Montecucco Sangiovese" che tutela i vini a denominazione della provincia di Grosseto (Monte Amiata), ma più in generale la varietà "Sangiovese", uve simbolo della Toscana e dell'Emilia Romagna.(ANSA)

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