ROMA - Nel bilancio delle aziende vitivinicole non solo bottiglie prodotte e vendute, ora anche i capperi e i muretti a secco indicano l'andamento produttivo e la web reputation.
Muretti a secco che, in quanto simbolo dell'architettura rurale, sono peraltro candidati da Cipro, con l'adesione dell'Italia, al riconoscimento Unesco.
In Sicilia una cantina storica come Tasca d'Almerita, a Vinitaly, non si è fatta forte del suo glorioso passato: fondata a Regaleali nel 1830 e sviluppata in otto generazioni a sangue blu con cinque tenute in Sicilia per un totale di 651 ettari, di cui 430 quelli vitati con oltre 50 varietà di vite, 12 autoctone. Ma anzi ha voluto parlare dei progetti per lo sviluppo sostenibile che la vedono far apripista, insieme alla conterranea Planeta. "Con l'adesione al protocollo volontario Viva e al progetto "SoStain - save our souls" promossi dal ministero dell'Ambiente - ha detto il direttore generale Alberto Tasca d'Almerita - l'impegno a calcolare e certificare l'impatto aziendale sul territorio e nella comunità. Ecco perché nel bilancio 2016 da Mozia a Salina fino a Monreale e all'Etna siamo orgogliosi di annoverare 110 terrazze a vigneto sull'Etna, 52 piante di capperi, 113 pecore, 21 ettari di laghi e quindi acqua dolce, e oltre 402 mila Kwh di energia prodotti da fotovoltaico".
Tra i requisiti del progetto SoStain, ha precisato la curatrice Vanessa Dioguardi, l'utilizzo di uve locali e il massimo impiego di dipendenti del territorio, oltre che il contenimento della solforosa, con tetti più rigidi anche rispetto al biologico e alla biodinamica. Tra i risultati già ottenuti: 657.851 bottiglie alleggerite di 140 g. con un risparmio in termini di Co2 equivalente pari a 82,44 tonnellate.(ANSA).
