Un doppio omaggio alla Sardegna quale
"culla" delle enologia viene fatto da Enoitalia, azienda
vinicola con sede a Calmasino di Bardolino (Verona), alla luce
di recente un ritrovamento archeologico dell'Università di
Cagliari che, esaminando i frammenti di una vasca da torchio
ritrovato a Monastir, ha potuto stabile che la produzione di
vino in terra sarda risale a oltre 3000 anni fa. Non furono
dunque i Fenici a portare la viticoltura in Italia ma essa era
già praticata dall'antica e misteriosa popolazione dei Nuraghi
in Sardegna. A tale fondamentale scoperta, Enoitalia, azienda
vinicola che ogni anno esporta nel mondo 90 milioni di
bottiglie, ha dedicato un vino, un Igt Isola dei Nuraghi
appunto: il Passo Antico. Si tratta di un assemblaggio di
vitigni autoctoni, quale Cannonau con Carignano e Bovale Sardo:
coltivati in vigneti non distanti dall'aera dei ritrovamenti
archeologici. Un vino che spopola in Germania e che ha
conseguito 2 recenti medaglie d'oro ai concorsi internazionali
Berliner WeinTrophy 2016 e Mundus Vini 2016. A questa etichetta
l'azienda veneta ha affiancato il "Passo Sardo", sempre un vino
rosso IGT Isola dei Nuraghi, che in soli 5 mesi si è affermato
nel mercato svedese: caratterizzato da una etichetta d'autore
squisitamente made in Italy, firmata dall'illustratore Roberto
Ghioni e dalla graphic designer Cristina Vannini Parenti.
"La scelta di puntare sulla Sardegna per rappresentare il vino
italiano - sottolinea l'Ad dell'azienda Giorgio Pizzolo - deriva
dalla nostra decennale esperienza dell'alta e costante qualità
del vino sardo". Tale scelta è parte integrante della visione
che ha permesso da Enoitalia di diventare in 30 anni la più
grande azienda privata d'Italia in termini di quantità
produttiva.
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