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Vino solidale dai vigneti Quarta, 11mila euro a enti sociali

Vino solidale dai vigneti Quarta, 11mila euro a enti sociali

Produttrice salentina,5% fatturato vino Qu.Ale per buone azioni

ROMA, 22 giugno 2016, 11:01

Redazione ANSA

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Alessandra Quarta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Quarta - RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessandra Quarta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ha girato il mondo con in tasca una laurea alla Bocconi e il sogno di poter fare qualcosa di utile all'umanità, prima di decidere che la sua vita sarebbe stata la campagna, il lavoro nei vigneti di Negroamaro e Primitivo, seguendo le orme paterne. Ma con un'impronta personale. A soli 24 anni, nel 2004, la giovanissima produttrice salentina Alessandra Quarta dà corpo al suo chiodo fisso: produrre "un vino di qualità alla portata di tutti" e, soprattutto, che fosse legato ad una buona azione. Nasce così il QU.ALE., blend "democratico" col proposito di essere utile al mondo, affinché ogni volta che si beve un buon bicchiere di rosso si faccia del bene all'umanità. Nasce nel Salento, in Puglia, sotto lo sguardo vigile del padre Claudio Quarta, produttore che della qualità dei vini capaci di esprimere territori e autoctonia ha fatto la sua filosofia produttiva, con la quale guida, affiancato da Alessandra, le sue tre cantine: Moros a Guagnano (LE), Sanpaolo in Irpinia (AV) e Tenute Emèra a Marina di Lizzano (TA) dove è prodotto, appunto, il Rosso Salento IGP QU.ALE. "Un vino che non è affatto snob - spiega Alessandra - non si dà arie, non partecipa ai concorsi. Un vino giovane, da festa, alla portata di tutti. E anche il packaging, realizzato con materiale riciclato, ci aiuta a rendere il vino più sostenibile per l'ambiente".

Alessandra lega l'acquisto di ogni bottiglia alla scelta democratica dell'acquirente di destinare il 5% del costo ad una associazione attiva nel sociale, perché, come recita l'art. 2 del "Manifesto per una democrazia del vino" che ispira il progetto, "non c'è qualità del vino senza qualità della vita". A Roma è stato consegnato il ricavato alle associazioni no profit coinvolte. Amka Onlus, Charity Water, Made in carcere, Salina dei monaci, le organizzazioni che hanno beneficiato di un importo che sfiora gli 11 mila euro (10.937 euro), il 5%, appunto, del fatturato di 218.736 euro. Il progetto ora si aprirà ad altre realtà: entro il 15 settembre le organizzazioni no profit e le associazioni di volontariato interessate possono inviare la propria candidatura.

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