L'elevato valore di magazzino che contraddistingue alcuni segmenti dell'agroalimentare - sottolinea Crif Ratings - si presterebbe a forme innovative di garanzia, simile nel contenuto all'emissione, realizzata a gennaio scorso, della cooperativa modenese che a garanzia dell'obbligazione ha offerto le proprie forme di Parmigiano-Reggiano. Il candidato ideale è il settore del Wine che per diverse ragioni appare un segmento molto interessante per lo sviluppo di finanziamenti alternativi al prestito bancario". "In questo comparto - osserva ancora Paolo Bono - il tessuto imprenditoriale è costituito quasi esclusivamente da piccole e medie imprese; allo stesso tempo il posizionamento di prezzo e il livello dei margini unitari risultano positivamente correlati con l'offerta di vini invecchiati che alimentano il valore delle rimanenze e necessitano di una pianificazione finanziaria di medio e lungo periodo". Osservando le prime 15 imprese italiane per marginalità unitaria, per circa l'80% di esse il peso del magazzino rispetto al fatturato è superiore al 50%, una circostanza che si spiega con la focalizzazione produttiva su vini affinati che, prima di essere veicolati sul mercato, alimentano il valore degli stock per più esercizi. La riqualificazione del portafoglio prodotti verso vini invecchiati ha un notevole impatto sull'equilibrio finanziario delle imprese e soprattutto sul ciclo di generazione di cassa, sottolinea Crif Ratings. Un piano industriale che voglia perseguire questa strategia di crescita non può prescindere da una struttura di finanziamento a medio e lungo termine, sempre meno disponibile nell'offerta del sistema bancario. Da qui - conclude Crif Ratings - la valida alternativa del mercato obbligazionario. Tanto più se il valore del magazzino, che per le 15 imprese considerate supera i 400 milioni di euro nei bilanci 2014, può essere utilizzato a "garanzia" del debito e quindi a riduzione del suo costo.
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