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A Torre Santa Susanna il museo dell'olio

A Torre Santa Susanna il museo dell'olio

E presentazione Guida agli Extravergini 2019

ROMA, 02 luglio 2019, 13:45

Redazione ANSA

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Olio e vino (fonte: Pxhere) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Olio e vino (fonte: Pxhere) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Olio e vino (fonte: Pxhere) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un 'viaggio' di due giorni, venerdì e sabato, per raccontare la storia dell'olivicoltura pugliese e la centenaria leadership nel mercato oleario italiano, che culminerà nell'inaugurazione del museo dell'olio "Molo" e nella presentazione della Guida agli Extravergini 2019, attraverso 548 aziende e 750 oli di qualità. Apre a Torre Santa Susanna (Brindisi) il museo dell'olio.

Grazie al museo, che si trova in parte su un antico frantoio ipogeo, i visitatori potranno ripercorrere e rivivere, attraverso sale multimediali appositamente attrezzate, il ciclo di produzione dell'olio. "E' un progetto che punta a sviluppare piani formativi integrati per affrontare le difficoltà e le sfide del mercato, creare un turismo educativo e sostenibile e avere positive ricadute occupazionali", dice il sindaco di Torre Santa Susanna Michele Saccomanno. In occasione dell'apertura, venerdì, anche il convegno dal titolo "La Co(u)ltura dell'olivo nel Mediterraneo, rischi e certezze",con gli interventi di tecnici ed esperti della Confederazione Italiana Agricoltori, di SlowFood, ospiti della Grecia e del Montenegro; esponenti di Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, del Gal Terre del Primitivo e dei Carabinieri Forestali. Al crocevia di tre importanti province, Brindisi, Lecce e Taranto, Torre Santa Susanna sorse probabilmente come avamposto e difesa della vicina Oria e ancora oggi rappresenta un luogo strategico di sviluppo di tutta l'area. Torre Santa Susanna divenne famosa a partire dal secolo XVI per i suoi frantoi ipogei, costruiti nella roccia in granai preesistenti. Tre di questi sono conservati in perfette condizioni e visitabili ancora oggi. "Il Comune di Torre Santa Susanna - aggiunge Saccomanno - è da secoli un luogo simbolo della lavorazione dell'oro verde. Nei suoi frantoi, infatti, veniva lavorato oltre il 60% delle olive di tutta la regione.


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