Giampietro Comolli, giurato a Storo, rivaluta il valore nutritivo e alimentare della polenta: ''Il vero valore di una "polentata", piatto povero e diffuso, sta nella sua grande stagionalità di consumo, nelle universali modalità di cottura, nella creatività di salse, sughi, intingoli e aggiunte varie che variano da borgo a borgo e che completano un piatto già di per se stesso cultura gastronomica. Senza dimenticare l'importanza di coltivare terreni difficili e di montagna, di creare lavoro e reddito attraverso il recupero di cibi antichi e il non spreco che ci insegnano le genti della montagna (in questo caso lombardo-trentine). La "polenta" è un alimento con quasi 250 anni di storia, inserita a buon titolo nel sistema alimentare della Dieta Mediterranea riconosciuta dall'Unesco, ma espressione anche di una più energetica "dieta continentale". La polenta è un piatto che lega la salubrità derivante dalla farina "tutto fare", dal colore giallo-oro-rossa dei chicchi del Nostrano,un cereale naturalmente senza glutine, ideale per sfornare anche croccanti gallette (alternativa al pane) e morbidi biscotti. E' questo il mix dieta-salubrità-energia che caratterizza la antica storia nutrizionale delle nostre alte colline-montagne. Un mix di dieta mediterranea e dieta continentale che esprime un sano equilibrio''.
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