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Con Consorzio nuove era Oliva Ascolana Dop

Con Consorzio nuove era Oliva Ascolana Dop

Si può fare solo con tenera ascolana, ora mappatura piante

ASCOLI PICENO, 26 marzo 2018, 21:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Con il riconoscimento ufficiale da parte del Ministero per le Politiche Agricole al Consorzio per la tutela e valorizzazione dell'oliva ascolana del Piceno Dop, si apre la nuova era dell'oliva ascolana a denominazione di origine protetta che tende soprattutto a tutelare un prodotto tra i più importanti a livello nazionale e pianificare gli scenari futuri per far crescere tutto il sistema che ruota attorno alla vera oliva ascolana.

Tra le prossime sfide, bisogna "spiegare che l'oliva ripiena Dop si può fare solo con la tenera ascolana e che solo nel nostro territorio: questa la missione principale del Consorzio - ha detto il presidente Primo Valenti -. Purtroppo la maggior parte dell'oliva ripiena fritta non è dop. C'è quella industriale e poi quella delle paste all'uovo e dei ristoranti: dobbiamo convincerli ad utilizzare l'oliva tenera ascolana.

Altro obiettivo è fare la mappatura delle piante di tenere esistenti e favorire il reimpianto di nuove, rendendo la coltivazione remunerativa". Valenti auspica di avere a breve un incontro con la Regione Marche cosi come per altro assicurato dalla vice presidente Anna Casini. "Dobbiamo recuperare il tempo perso perché il consorzio non c'era. Adesso la Regione ha un vero interlocutore - ha replicato Casini - che per altro può partecipare a molti bandi del Piano di sviluppo rurale che prevede 160 milioni di euro per l'agricoltura nelle zone del cratere del terremoto". La Dop della tenera ascolana non riguarda solo Ascoli, ma anche Fermo e Teramo. "Con questi territori dobbiamo sfruttare la dop dell'oliva tenera ascolana anche per superare i disagi causati dal terremoto" ha concluso la vice presidente del Consorzio Isabella Mandozzi.

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