E' un lungo percorso quello del Balsamico tradizionale e della sua valorizzazione, proprio come i suoi tempi di invecchiamento: dopo la Consorteria è nato il Consorzio Tutela dell'Aceto balsamico di Modena, nel 2000 la certificazione Dop, nel 2001 al via l'Associazione Museo, che il 24 settembre 2002 ha dato ufficialmente vita al Museo all'interno della settecentesca Villa Fabriani di Spilamberto.
"Il Museo è cresciuto costantemente - spiega Gian Paolo Sala, presidente dell'Associazione Museo - grazie all'ampliamento di orari e offerta, ma soprattutto grazie alle tante collaborazioni con le realtà culturali ed enogastronomiche del territorio, come il Museo Casa Artusi di Forlimpopoli, ambasciatore del nostro Balsamico Tradizionale nelle loro trasferte, e gli Ecomusei della Regione Emilia-Romagna. Nel 2010, poi, è arrivato il riconoscimento di Museo di Qualità da parte dell'Istituto per i Beni Artistici e Culturali e Naturali dell'Emilia-Romagna. Ma rimane ancora tanto da fare per portare la tradizione del Balsamico nel futuro e nel mondo. Con iniziative di questo tipo cerchiamo di fare in modo che la cultura di questo prodotto, che è anche quella di un intero territorio, continui a tramandarsi".
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