Piccole malghe pedemontane e e pregiate forme di marchi di fama internazionale. L'arte casearia di queste diverse realtà trova vetrina alla XII edizione di Caseus Veneti, Concorso regionale Formaggi del Veneto al via a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Una giuria tecnica ha iniziato la valutazione alla cieca di 385 diversi formaggi da 78 diversi produttori di tutta la regione per assegnare sabato le medaglie d'oro nelle 37 categorie in competizione.
Si comincia dalle grandi Denominazioni di Origine Protetta che, attraverso i propri consorzi organizzano Caseus Veneti: Grana Padano, Asiago, Montasio, Monte Veronese, Casatella Trevigiana, Provolone Valpadana, formaggio Piave. Si passa quindi ai tipici: dal morlacco al bastardo, alle produzioni di malga; per arrivare ai formaggi più elaborati, gli affinati, gli erborinati, i caprini, non dimenticando naturalmente tutta la varietà dei molli e freschissimi.
"Caseus Veneti in 12 anni è stato capace di crescere costantemente; anche quest'anno abbiamo diverse realtà produttive in più iscritte, è il segnale- commenta Stefano Berni, direttore Consorzio Grana Padano - che i caseifici credono in questa competizione: vincere una medaglia a Caseus significa avere un certificato di eccellenza spendibile di fronte ai consumatori. Questa non è solo una festa popolare del gusto, ma una vera vetrina per un settore fondamentale per l'economia agroalimentare del Veneto, che qui rivendica con forza la sua importanza".
Secondo dati Veneto Agricoltura in Veneto sono altre 3.000 gli allevamenti di bovine dove si produce il 10% del latte italiano (1,13 milioni di tonnellate nel 2015 per un valore alla produzione di 416 milioni di euro).
Ma è la trasformazione casearia, in prodotti tipici esportati in tutto il mondo, a rappresentare la punta di diamante del settore: 171 le industre lattiero casearie con oltre 3.000 occupati e un fatturato stimabile in oltre 1 miliardo di euro l'anno.