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Chef Thiam porta in tavola il fonio, cereale 'salva Africa'

Delegati da tutto il mondo testimonial di #foodforchange

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TORINO - #foodforchange, cambiare la vita e il mondo a partire dal cibo. Quello che è il tema centrale dell'edizione 2018 di Terra Madre Salone del Gusto c'è chi lo vive quotidianamente, in ogni angolo del mondo ed è pronto a condividere la sua esperienza nei 5 giorni della kermesse per far sì che il #foodforchange vada oltre il confini del Lingotto e diventi un comportamento di tutti. Sono molte, infatti, le storie dei delegati che dal 20 al 24 settembre saranno a Torino e che dimostrano che cosa significhi, per la rete di Slow Food, cambiare il mondo attraverso il cibo, con il proprio lavoro o anche nel tempo libero.

Helen Nguya, fra i promotori del progetto Orti in Africa e del Presidio del miele di ape melipona di Arusha e ad altri progetti di Slow Food in Tanzania, racconterà la sua esperienza di 35 anni in progetti di sviluppo per le comunità del suo Paese a partire dal cibo e dall'agricoltura sostenibile e portati avanti lavorando secondo il principio per cui le comunità devono incarnare il cambiamento che desiderano. Arriva invece dal Cile Isabel Angelica Inayao Sepulveda che si dedica all'agroecologia su piccola scala nelle aree rurali intorno alla cittadina di Paillac. Insieme ad altre 18 mujeres rurales è sostenitrice di una produzione agricola senza chimica e si dedica alla ricerca di varietà locali per la tutela della biodiversità, promuovendo un'alimentazione sana in contrasto con l'avanzata delle malattie dovute a un eccessivo consumo di cibi processati.

Dalle coltivazioni al #foodforchange in cucina con Pierre Thiam, 'il re della nuova cucina africana', chef di origini senegalesi molto noto a New York che con i suoi piatti vuole lasciare un segno. Obiettivo raggiunto con il fonio, cereale che può essere coltivato con poca acqua e in ambienti difficili e che, spiega, "può cambiare le sorti del continente africano e in particolare della fascia subsahariana del Sahel, quella da cui centinaia di migliaia di giovani partono rischiando la vita alla ricerca di fortuna verso l'Europa". Per questo Thiam sta lavorando per portare la coltivazione del fonio sui mercati internazionali.

Per la prima volta a Terra Madre Salone del Gusto a rappresentare la comunità di pescatori della Piccola Martinica, Akeisha Clarke racconterà a Torino il progetto Slow Fish Caribe che promuove la gestione sostenibile delle risorse naturali, essenziale per combattere la povertà e garantire la sicurezza alimentare. Dai Caraibi ai Paesi Baschi francesi per incontrare Christian Aguerre che insieme ad altri produttori lavora per proteggere la biodiversità locale, allevando le razze antiche di maiali e pecore e coltivando varietà locali di mais e ciliegie. Anche grazie al Presidio Slow Food, è impegnato a salvare dall'estinzione il maiale basco del Kintoa. Il #foodforchange non può, infine, non passare per l'Italia. Ne è un esempio Gianrico Fabbri. Coordinatore di Slow Food Toscana, vive a Montevarchi, dove è nato il Mercato della Terra di Slow Food, realtà che fattura circa 1,5 milioni l'anno e riunisce 80 produttori che operano entro i 40 km dalla cittadina. Un lavoro, il loro, anche educativo e culturale attraverso, ad esempio, la sensibilizzazione sull'importanza dell'educazione alimentare e la salubrità dei pasti nelle mense scolastiche.

In collaborazione con:
Slow Food

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