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Coltivatori caffè brasiliani protagonisti progetto Tierra!

Promosso da Fondazione Lavazza dal 2002 in otto Paesi

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LAMBARI' (BRASILE) - Rendere una tazzina di caffè un'esperienza gustativa unica, ma anche uno strumento di sviluppo e di sostenibilità. La sfida parte dalla terra: dai territori e dalla comunità che producono i chicchi più amati e ricercati del mondo. I protagonisti di questa scommessa sono i tanti piccoli produttori di caffè sostenuti dal progetto Tierra! che la Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza promuove dal 2002 in otto Paesi di tre continenti.

Ricardo Silva è uno di questi coraggiosi eroi della terra. Lavora il caffè da quando aveva cinque anni e ora che ne ha 35 è diventato uno degli imprenditori più dinamici della comunità di Lambarì, nello stato del Minas Gerais, nel Brasile del Sud. Il suo volto, ritratto dal fotografo canadese Joey L., è stato scelto da Lavazza per rappresentare la nuova generazione degli 'Earth Defenders', nel calendario 2016 'From Father to Son', realizzato in collaborazione con Slow Food.

Partendo dalla coltivazione del caffè negli 8 ettari ereditati dal padre, Ricardo ha ampliato la sua impresa occupandosi anche di selezione, commercializzazione e tostatura. "La coltivazione del caffè è un lavoro molto duro, pesante, che dipende dal clima e dalla natura - racconta - ma è anche una gioia soprattutto quando lo si fa con la propria famiglia. Riuscire a mantenere la propria famiglia ti dà una certa dignità, è un buon motivo per essere felici, è un lavoro duro ma che rende felici". Il percorso imprenditoriale di Ricardo, sostenuto anche dal training center di Torino della Lavazza, dove si è formato come degustatore, è un esempio di come gli interventi promossi a Lambarì nell'ambito del progetto Tierra! stanno favorendo il miglioramento delle condizioni di vita dei coltivatori di caffè e la diffusione in questa comunità di un modello di sviluppo sostenibile.

A partire dal 2010 il programma ha coinvolto fino circa un migliaio di aziende familiari. "Abbiamo avuto dei buoni risultati, l'impatto è stato positivo. La produttività e la qualità del caffè sono state incrementate e si sta diffondendo un nuovo modo di considerare la produzione del caffè, l'idea che attraverso la cooperazione tra i singoli si possano risolvere più facilmente i problemi", spiega Max Ochoa, esperto di cooperazione allo sviluppo e responsabile a Lambarì dei progetti Tierra!.

In una regione chiave della produzione caffeicola brasiliana, dove il 79 per cento delle aziende è a conduzione familiare e di queste il 55 per cento non ha accesso ad alcuna forma di assistenza tecnica, le azioni di sostegno della Fondazione Lavazza si stanno concentrando nel miglioramento dei metodi di coltivazione, attraverso anche l'applicazione di tecniche di produzione sostenibili, e nel sostegno alle capacità di commercializzazione. Ed è proprio l'assistenza tecnica ad aver fornito una spinta e una nuova motivazione anche a chi coltiva il caffè da diverse generazioni. Lo racconta Carlos Bocardi, 66 enne, anch'egli protagonista del calendario 2016 della Lavazza. Assieme ai figli Heder (36) e Edivaldo (37), gestisce la fazenda familiare di 10 ettari. "Il progetto Tierra! - spiega - ha incrementato molto le nostre conoscenze nella coltivazione, le nostre nozioni tecniche, attraverso l'assistenza: ci hanno mostrato in che cosa sbagliavamo, nella cura del terreno, nella crescita delle piante, nella gestione del suolo e poi è anche stata un'occasione di aggregazione tra i vari coltivatori".

Creato per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni dei paesi produttori (oltre al Brasile Colombia, Perù, Honduras, Tanzania, India, Etiopia e Vietnam), tutelare l'ambiente e anche per incrementare la qualità del prodotto finale, il progetto Tierra! ha dato anche vita all'omonima miscela di alta qualità della Lavazza, risultato di un caffè cento per cento sostenibile e certificato dalla Ong internazionale Rainforest Alliance. "L'expertise di un'azienda come Lavazza risiede anche nella sua capacità di saper presentare un'offerta che sia contemporaneamente sostenibile e di ottima qualità accessibile", aggiunge Michele Cannone, Head of Food Service Marketing Lavazza. "Nello specifico a Lambarì, il progetto Tierra! ha prodotto risultati concreti importanti, coinvolgendo circa mille agricoltori in sessioni di formazione e favorendo il raggiungimento di una produzione di caffè di alta qualità e certificata da Rainforest Alliance, un prodotto eccellente che oggi permette loro di competere ad alto livello sui mercati internazionali. Proprio da quest'anno, Lavazza propone nei migliori bar le nuove miscele Tierra! Origins, pregiate monorigini miscelate ad arte per offrire un'esperienza di gusto intensa, straordinaria e sostenibile, realizzate con il caffè proveniente anche dalla comunità di Lambarì".

Dopo quasi 15 anni dalla sua nascita, il programma continua a porsi un orizzonte di tempo lungo, scommettendo soprattutto sul futuro. "La sostenibilità - conclude Max Ochoa - per noi non è solo connettere gli aspetti economico, ambientale e sociale, garantendo che questa generazione possa sopravvivere grazie al caffè e il caffè possa essere un'attività attrattiva per loro. A noi interessa che anche per il futuro, la prossima generazione, quella dei giovani e dei bambini , vogliamo che possano amare il caffè e possano essere coinvolti in questa attività".

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