VERONA - "Su vino e distillati con gli inglesi parliamo la stessa lingua. E quanto loro esportano nel mercato comunitario soprattutto in whisky e altri spirits, equivale all'export Ue di vino nel Regno Unito, circa 2,7 miliardi di euro. Non c'è quindi interesse a rottura di un quadro di rapporti costruiti in tanti anni e che non credo che il mercato inglese rinneghi totalmente". A Vinitaly lo ha detto all'ANSA il direttore di Federvini Ottavio Caggiano de Azevedo.
"Che tutto il rapporto commerciale con Gb scompaia è una ipotesi remota - ha aggiunto Caggiano - e il feeling con i Paesi Commonwealth, le ex colonie britanniche produttrici di vino, c'è già. Nulla cambia per gli accordi commerciali da definire. Preoccupazione del comparto sì, dunque, ma senza fasciarsi la testa. Piuttosto ora per gli operatori la vera incertezza sono i tassi di cambio. E per i cittadini dell'Unione la prima crepa disgregativa della cultura europea costruita 60 anni fa con i Trattati di Roma celebrati anche al Vinitaly".
In collaborazione con: