Vola il Valpolicella Doc negli Usa, che nel 2018 ha messo a segno una crescita a valore del 6,3%. Un successo per un vino multitasking, consumabile in tutte le stagioni e abbinabile a più piatti che sta andando per la maggiore. "E' un vino fresco, fruttato e floreale che ricorda in qualche modo il pinot nero che producono in California", spiega il direttore del Consorzio della Valpolicella, Olga Bussinello, motivando l'exploit in questo mercato, "che ha le tipiche caratteristiche di pronta beva e di freschezza che tanto piacciono negli Stati Uniti".
Un mercato, quello a stelle e strisce, dove il vino italiano è ancora molto ancorato al rapporto con l'importatore, incalzato però dalla crescita delle vendite on line. Due canali che hanno pro e contro. "Se da una parte il produttore riesce ad avere un rapporto personalizzato e diretto con l'importatore - spiega il direttore - è però a lui che deve affidare la politica di commercializzazione e quindi su dove e come collocare il prodotto, spesso senza venirne a conoscenza". La vendita e-commerce, invece, presuppone un produttore più 'evoluto', più responsabile delle sue azioni e di conseguenza con un controllo diretto sia sul prezzo sia su come e dove proporlo. Un canale di acquisto, questo, sicuramente più adatto ai giovani nativi digitali, che hanno una propensione ad acquistare tutto online e quindi anche il vino.
In collaborazione con:
Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella