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Giuria con 14 stelle per decretare giovane promessa chef

Cracco, “servono sacrificio, passione e creatività”

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MILANO - È una giuria che conta 14 stelle Michelin quella che decreterà chi è la nuova giovane promessa della cucina italiana, nell'ambito del Premio Birra Moretti Grand Cru, promosso da Fondazione Birra Moretti in collaborazione con Identità golose.

A giudicare i piatti anche lo chef stellato, Giancarlo Cracco, che ha sottolineato come in cucina "il sacrificio e la passione, uniti al palato e a una buona dose di tecnica aiutano tantissimo, ma quello che non deve mai mancare è la creatività - ha spiegato a margine della finale -. Questo è un mestiere bellissimo anche perché c'è una parte molto personale e creativa che non sempre viene fuori però. Uno chef non finisce mai di imparare, è una cosa che si fa nel tempo".

Sono dieci i giovani chef, sotto i 35 anni, che si affrontano nella fase live della finale, al ristorante Lume di Milano, con l'obiettivo di creare piatti unici, usando la birra come ingrediente e in abbinamento. Il Premio Birra Moretti Grand Cru "ha l'obiettivo di scoprire nuovi talenti e aiutarli nel loro percorso futuro - ha sottolineato il presidente Fondazione Birra Moretti e direttore comunicazione e affari istituzionali di Heineken Italia, Alfredo Pratolongo -. Inoltre vogliamo migliorare la cultura della birra all'interno della cultura alimentare italiana". Nella giuria, presieduta da Claudio Sadler, c'è anche Luigi Salomone lo chef vincitore della terza edizione. Per lui il Premio Birra Moretti Grand Cru è stato un vero e proprio trampolino di lancio, che lo ha portato quest'anno ad avere la sua prima stella Michelin. "Credo che questo premio sia un grande palcoscenico per tutti i giovani chef, lo è stato anche per me - ha detto -. È forse il palcoscenico più grande fra tutti i questi concorsi".

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