PARMA - "Quello che c'è in questa fiera non è espressione della nicchia ma dell'alimentazione del futuro che ha bisogno di cibo etico, impresa etica ma anche di imprenditori etici e noi in Italia siamo gli ultimi rimasti". Lo afferma l'a.d. di Fiere di Parma, Antonio Cellie, a margine di Cibus Connect, soddisfatto del debutto di questo nuovo format fieristico mirato soprattutto sugli incontri business posizionato in coda a Vinitaly che il prossimo anno "sarà confermato nel format e nelle date". Difatti, spiega Cellie "queste date sono interessanti perchè significa che in una settimana ad aprile tutti i buyer nazionali e internazionali possono vedere il meglio del made in Italy in termini di food e wine".
"Questa fiera - aggiunge Cellie - risponde alla domanda di cibo di qualità sotto ogni punto di vista, dal punto di vista nutrizionale, naturalmente, ma anche dal punto di vista etico oltre che estetico, viste le magnifiche postazioni showcooking che abbiamo".
"I buyer stranieri riscontrano qui - conclude Cellie - una classe imprenditoriale ancora appassionata del suo mestiere che non c'è in nessuna parte del mondo. I nostri industriali è come fossero grandissimi chef, hanno rispetto del territorio e siglano protocolli dop anche se non hanno questi prodotti".
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Speciale Cibus