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Derivati del pomodoro, al via obbligo di origine in etichetta

Nuova regola commerciale in vigore dal 27 agosto

Redazione ANSA

Scatta dal 27 agosto l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei derivati del pomodoro. A stabilire la nuova regola commerciale è un decreto interministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso febbraio. Il provvedimento- si spiega in una nota- introduce la sperimentazione per due anni del sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per la pasta e per il riso valida fino al 31 marzo 2020. La disciplina è applicata a conserve e concentrato di pomodoro, sughi e salse composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.

Tra i punti chiave della misura prevista dal decreto l'indicazione che "le confezioni di derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta il nome del Paese nel quale il pomodoro viene coltivato e il nome del Paese in cui il pomodoro è stato trasformato". Nell'ottica di una massima trasparenza viene stabilito inoltre che se le fasi di lavorazione "avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le diciture: Paesi Ue, Paesi non Ue, Paesi Ue e non Ue". Infine è detto che "se tutte le operazioni avvengono in Italia si può utilizzare la dicitura Origine del pomodoro: Italia". E' precisato in ultimo che "le indicazioni sull'origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.

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