ROMA - Con l'innalzamento dei livelli del mare in Italia l'acqua salata sta già penetrando nell'entroterra, bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all'abbandono l'attività agricola. E' il commento di Coldiretti al rapporto su oceani e ghiacci dell'Ipcc, il comitato scientifico dell'Onu che ha messo in guardia sul riscaldamento e sull'aumento del livello delle acque.
La risalita del cuneo salino, ossia l'infiltrazione di acqua salata lungo i corsi dei fiumi, rende inutilizzabili le risorse idriche e gli stessi terreni con uno scenario che, sottolinea Coldiretti, è più che preoccupante per l'economia agricola di buona parte d'Italia compresa la valle del Po dove si concentra il 35% della produzione, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, oltre ad allevamenti da latte e produzione di formaggi.
A preoccupare è anche il riscaldamento delle acque che già in passato ha determinato una vera e propria strage di vongole, cozze, orate, anguille, cefali e saraghi che ha messo in ginocchio la pesca lungo la Penisola.