"La qualità degli alimenti, la nutraceutica, la sicurezza alimentare, la riqualificazione delle aziende agroalimentari, ma anche il monitoraggio ambientale e l'analisi dei reflui di lavorazione, sono solo alcuni dei possibili campi di applicazione delle attività che saranno svolte dal laboratorio, la cui importanza per i settori agroalimentare e ambientale, anche in relazione al triste fenomeno del cambiamento climatico, è evidente; tutti questi aspetti, infatti, aiutano le imprese agricole a orientare i processi produttivi, rendendoli confacenti ad una domanda sempre più articolata, e a rispondere con maggiore pertinenza ed efficacia alle richieste di consumatori sempre più esigenti dal punto di vista della qualità degli alimenti, della salute e della sicurezza", ha sottolineato Solfizi.
"E' importante - per il direttore nazionale della Copagri - lavorare in direzione di un maggiore trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca alle aziende agricole e per superare la difficoltà legate all'introduzione di nuove tecnologie nelle imprese del primario. C'è estremo bisogno di percorsi formativi che sappiano trasmettere ai futuri operatori del settore e agli imprenditori agricoli la necessaria cultura tecnica e scientifica, insieme a nozioni economiche, di marketing, ambientali e di politica del lavoro", ha concluso Solfizi.
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