Gli immigrati giocano un ruolo importante del mondo agricolo, ricorda Mastrocinque che sottolinea come "le nostre aziende hanno bisogno di queste forze lavoro per possiamo produrre bene e creare reddito. Vedo che nel mondo politico emerge una chiusura in questa campagna elettorale, invece noi siamo aperti". Un'apertura confermata anche dal presidente nazionale della Cia. Secondo Scanavino non ci sono dati certi ma il 10% dei lavoratori nell'agricoltura italiana dovrebbero essere stranieri. "Bisogna distinguere - precisa però - tra l'immigrazione non mossa dalle guerre e quella economica. Con quest'ultima c'è un rapporto virtuoso. Oggi l'immigrazione mossa da guerre porta grandi masse che possono finire alla mercé della delinquenza e qui trova terreno fertile il caporalato. Un fenomeno presente al sud ma forse ancora di più nel nord Italia e che combattiamo aspramente".
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