- ROMA - Redditi più elevati per gli agricoltori, maggiori rese produttive di qualità a costi più contenuti, minore impatto ambientale, ma anche nuove prospettive occupazionali, con un 'effetto sostituzione' dalle attività tipicamente manuali e tradizionali a quelle di consulenza tecnologica. Sono questi i vantaggi che Coldiretti, Cia e Confagricoltura si attendono dall'agricoltura di precisione, uno dei capisaldi del Piano Industria 4.0 applicato al settore. Il tema è stato affrontato oggi in un'audizione in Commissione lavoro del Senato con le tre organizzazioni agricole, che hanno ricordato come il nuovo modello produttivo sia applicato oggi solamente dall'1% delle imprese agricole italiane, quelle tecnologicamente più avanzate, socialmente responsabili e vocate alla creazione di posti di lavoro. Secondo la Coldiretti, ''per consentire questa rivoluzione occorre puntare su Pubblica Amministrazione prima ancora dell'impresa che deve utilizzare le innovazioni tecnologiche per consentire all'imprenditore di dedicarsi alla propria azienda, sgravandosi dagli obblighi burocratici''. Confagricoltura ha evidenziato come l'agricoltura di precisione, snodo tra ricerca e produttività, permetta all'azienda di fare un salto di qualità grazie anche a sistemi di geolocalizzazione e di guida assistita dei mezzi meccanici, di mappature digitale del campo e di robotica applicata per colture e allevamenti. La Cia ha infine evidenziato la necessità di sostenere la formazione professionale per introdurre figure specializzate nel mondo del lavoro e dell'imprenditoria agricola, a partire dai giovanissimi e in questa ottica il programma di alternanza scuola-lavoro può essere un'ottima opportunità. Certamente, ha concluso la Cia, non dobbiamo dimenticare i molti ritardi infrastrutturali nei territori rurali, un gap che deve essere risolto se si vuole raccogliere la sfida della IV rivoluzione industriale.