"L'inverno climatologico che si è
chiuso con il 24% di pioggia in meno è solo l'ultimo segnale dei
profondi cambiamenti nella disponibilità di acqua e nella
distribuzione della pioggia in Italia, con la tendenza alla
tropicalizzazione del clima che ha provocato danni alla
produzione agricola nazionale, alle strutture e alle
infrastrutture per più di 14 miliardi di euro nel corso di un
decennio". E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che
la giornata mondiale dell'acqua si 'festeggia' con l'Italia a
secco per la mancanza di precipitazioni.
"Il fiume Po - sottolinea l'organizzazione agricola - è in
magra come ad agosto, con il livello idrometrico che al Ponte
della Becca misura -2,7 metri, un metro più basso dello scorso
anno, ma la situazione di difficoltà in cui versa il Paese è
evidente dai principali bacini idrografici. Secondo l'ultimo
monitoraggio della Coldiretti, lo stato di riempimento del lago
Maggiore è al 51,5%, quello del Lago di Iseo al 22,1%, quello
del Lago di Como al 17,1%, mentre più positiva è la situazione
del Garda con il 79,2%".
Al Nord, in Piemonte e in Emilia Romagna, rileva Coldiretti,
il volume complessivo delle risorse idriche disponibili è ai
livelli minimi dal 2010, ma in difficoltà sono anche la
Lombardia dove è già attivato da settimane l'Osservatorio
permanente sugli utilizzi idrici, il Trentino Alto Adige e il
Veneto. Nel resto della Penisola la situazione è a macchia di
leopardo, con Abruzzo, Basilicata e Sicilia che segnalano le più
basse disponibilità idriche degli ultimi anni. "Siamo di fronte
agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno
manifestando, con pesanti conseguenze sull'agricoltura italiana
perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi
estremi", conclude Coldiretti.
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