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Indigesta a allevatori carne di pollo e anatra sintetici

Impatto disastroso per filiera e intera economia agricola

Redazione ANSA ROMA

- ROMA - Allevatori italiani in rivolta contro le carni sintetiche di pollo e di anatra, ottenute da cellule coltivate in laboratorio, come ha annunciato oggi l'azienda americana Memphis Meats. "Un annuncio - ricorda Coldiretti - che segue quello della messa in tavola del primo hamburger di carne sintetica nel 2013, che tuttavia a distanza di anni non ha raggiunto il mercato, anche perché alle forti perplessità di natura etica si aggiungono quelle di carattere economico". La voglia di innovazione peserebbe ancora troppo sul conto. Il 97% degli italiani, sulla base di una indagine Ipr marketing resa nota da Coldiretti, è contrario all'uso di tecniche innaturali nella produzione di carne, dalla clonazione alla sintesi in laboratorio.

"Confagricoltura è sempre stata aperta alla ricerca e all'innovazione, ma in questo caso - sottolinea Oreste Massimino, produttore avicolo in provincia di Cuneo, presidente della Federazione nazionale avicola di Confagricoltura - non vedo proprio la necessità di produrre carne di pollo e di anatra sintetica. Abbiamo sufficiente produzione e di ottima qualità e sempre maggiore attenzione alla sostenibilità. Non sappiamo quanto costerebbe produrre questo tipo di carne sintetica, mentre sappiamo per certo che produrrebbe grossi danni economici all'intera economia agricola. Senza dimenticare che mangiare carne non è solo una necessità ma anche un piacere per il gusto.Mi sembra dunque una ricerca fine a se stessa".

La carne bianca ottenuta da cellule di laboratorio negli Usa "avrebbe un impatto disastroso per la filiera italiana - commenta Giammichele Passarini, allevatore di tacchini a Isola Rizza (Verona) associato alla Cia - e per l'agricoltura in genere visto che l'animale viene allevato col mais. E' l'indotto che rischia il Ko. Inoltre, assistiamo a un cambio epocale del valore della naturalità. Il Made in Italy ha investito molto sulla qualità, il territorio, la tracciabilità e il taglio degli antibiotici. La carne sintetica sarebbe un tracollo 'etico' rispetto al nostro saper fare, al nostro modo di produrre, e di fare impresa. Vedo minate le buone pratiche in agricoltura da un biotech che invece di aiutarci, ci sostituisce".

"Sosteniamo la produzione naturale di pollo - fa eco Massimo Romani, amministratore delegato di Amadori - ribadendo il nostro impegno a favore del miglioramento continuo di questa importante filiera del Made in Italy, dal punto di vista del benessere animale e della qualità del prodotto. Recente in tal senso il lancio del pollo allevato senza utilizzo di antibiotici, che risponde alle nuove esigenze dei consumatori".

"I nostri polli hanno tutti le piume. Fortunatamente in Italia - sottolinea Lara Sanfrancesco, direttore di Unitalia, l'associazione che rappresenta le aziende avicole italiane - non ci sono sperimentazioni di questo tipo. Proseguiamo a produrre secondo i metodi tradizionali di allevamento" conclude. 

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