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Renzi, con legge spreco arrivare a 1 mln tonnellate di cibo

Da Silva (Fao) e Papa, affrontare cambiamento clima GUARDA IL VIDEO

Redazione ANSA

"Con la legge sullo spreco alimentare possiamo passare dalle 500mila tonnellate di oggi ad 1 milione di tonnellate di cibo risparmiato nel 2017". Lo dice il premier Matteo Renzi, intervenendo alla Giornata Mondiale dell'Alimentazione alla Fao, a Roma.

Renzi alla Fao, tema cibo è politico, Italia in prima fila nel 2017

ROMA - "È un piacere per il governo portare un contributo, è tempo di azione, di mettersi insieme per una battaglia di civiltà perchè la questione del cibo è politica con la P maiuscola e l'Italia si impegna per utilizzare gli eventi del 2017, dalla celebrazione dei Trattati di Roma a marzo al G7 fino alla presenza nel consiglio Onu, per fare di questo argomento un tema di discussione, per farvi da cassa di risonanza". E' l'impegno che il premier Matteo Renzi prende intervenendo alla Giornata Mondiale dell'Alimentazione alla Fao, a Roma. "C'è un problema di qualità - sostiene il premier - a fronte di un miglioramento nella lotta alla povertà e fame perché il progresso è positivo, sta andando nella giusta direzione forse troppo piano ma dobbiamo garantire la qualità per tutti. La comunità internazionale deve gettare un fascio di luce su stridenti disuguaglianze". Sia il vertice di Roma a marzo sia il G7, sostiene Renzi, non devono essere solo "appuntamenti su contingenze geopolitiche ma essere un grande momento di respiro che affronti i temi di oggi. Essere italiani oggi significa cambiare l'odg di alcuni vertici internazionali".

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Da Silva (Fao),agricoltura deve cambiare con mutamento clima

ROMA - "La Giornata mondiale dell'alimentazione sottolinea gli effetti del cambiamento climatico e come l'agricoltura debba cambiare a causa di questo". Lo ha detto il direttore generale della Fao (l'agenzia dell'Onu per l'alimentazione e l'agricoltura), Josè Graziano da Silva, intervenendo nella sede di Roma alla presentazione della Giornata. "Ottocento milioni di persone soffrono la fame - ha detto da Silva - la nostra agenda vuole sradicare la fame nel mondo nel 2030 ma l'obiettivo è a rischio per l'avanzata del cambiamento climatico. Abbiamo visto un aumento dei parassiti e delle malattie, alluvioni più intense. In Africa e in Asia abbiamo visto danni estesi per gli uragani. Disastri come questi sono sempre più probabili e più difficili da prevedere".

Per il direttore della Fao "i poveri e gli affamati sono quelli che soffrono di più. I piccoli agricoltori sono i meno attrezzati ad affrontare i cambiamenti del clima e sono quelli che hanno il maggior impatto dal cambio climatico". Da Silva ha indicato che "l'agricoltura sostenibile è la chiave. Non possiamo evitare una siccità ma possiamo evitare che diventi carestia, puntando ad esempio su raccolti più resistenti. L'adattamento al cambiamento climatico è fondamentale. Gli agricoltori devono adattare le loro pratiche a quella che ormai chiamiamo nuova normalità".

 

Papa: per sconfiggere fame, affrontare cambiamenti climatici

Gli Accordi di Parigi sul clima "non rimangano belle parole". E' quanto scrive Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione che ricorre domenica prossima, 16 ottobre, ma viene già da oggi celebrata alla Fao con diverse iniziative. Il Pontefice, riferisce Radio Vaticana, lancia un nuovo appello per la lotta alla fame e mette l'accento sull'emergenza causata in molte aree del pianeta a causa dei cambiamenti climatici. Agire politicamente, cambiare stili di vita, promuovere la solidarietà: sono alcuni punti che Papa Francesco delinea per un'azione efficace di contrasto alla fame. Nel suo messaggio per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione, il Pontefice si sofferma sul tema dei cambiamenti climatici e su come questi incidano drasticamente sull'agricoltura e quindi sull'alimentazione di milioni di persone.

Francesco auspica che gli Accordi di Parigi "non rimangano belle parole, ma si trasformino in decisioni coraggiose capaci di fare della solidarietà non soltanto una virtù, ma anche un modello operativo in economia, e della fraternità non più un'aspirazione, ma un criterio della governance interna e internazionale". Francesco sottolinea che bisogna andare alla radice e "risalire alle cause dei cambiamenti", osservando che quando il clima cambia anche la vita delle persone cambia, a volte anche in modo drammatico. Il Papa denuncia in particolare la logica del consumo e della produzione "ad ogni costo", una logica che modifica o mette a rischio "le diverse specie animali e vegetali".

Produrre qualità che "in laboratorio danno ottimi risultati - osserva - può essere vantaggioso per alcuni, ma avere effetti rovinosi per altri". Il principio di precauzione, ammonisce, "non basta" e chiede "di agire con equilibro e onesta". Anche nella selezione genetica delle piante, ribadisce, bisogna tener conto "dei terreni che perderanno la loro capacità di produrre, degli allevatori che non avranno pascolo per il loro bestiame". Dunque, saggezza e non solo precauzione. Sempre sugli effetti del cambiamento del clima, il Papa ricorda che "i migranti climatici sono sempre più numerosi" e ammonisce che non basta più "impressionarsi o commuoversi" davanti a chi non ha più il pane quotidiano. Il messaggio torna a chiedere dei livelli di produzione che permettano "di assicurare alimenti per tutti" ed "un'equa distribuzione".

Ma, si domanda, "possiamo ancora continuare su questa linea, se poi le logiche di mercato" seguono solo la strada del profitto? Né manca di rammentare la necessità di eliminare gli sprechi alimentari e di ridurre le perdite di cibo. La persona umana, scrive il Papa, non può mai essere "uno strumento anche di sperimentazione" né la produzione di alimenti "un mero affare economico, a cui sacrificare addirittura il cibo disponibile". Di qui l'appello di Francesco a tutti, dai responsabili politici ai produttori e lavoratori agricoli a cooperare per un "mutamento di rotta" che porti ad uno sviluppo che non sia più "appannaggio di pochi" né che "i beni del creato" siano solo "patrimonio dei potenti". 



Barilla, scelte alimentari pesano su cambiamenti climatici
Le nostre scelte alimentari non solo hanno un impatto sulla salute, ma anche sul clima, superando persino gli effetti del riscaldamento o dei mezzi di trasporto. Alla vigilia della Giornata Mondiale dell'Alimentazione che ricorre il 16 ottobre, la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition lancia un video messaggio per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impatto ambientale delle nostre preferenze nell'acquisto del cibo. "Nonostante COP21 - sottolinea - sono ancora poche le persone consapevoli che in Europa la produzione di cibo è l'attività dell'uomo che ha il maggior impatto sul cambiamento climatico (31%), più del riscaldamento degli edifici (23,6%) e dei mezzi di trasporto (18,5%)". Con il suo video, la Fondazione BCFN invita tutti a partecipare al 7/mo Forum Internazionale su Food & Nutrition, la più grande manifestazione italiana sui temi del cibo e della nutrizione che quest'anno lancerà un claim chiaro e diretto: "Mangiare meglio, mangiare meno, mangiare tutti".

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