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Microcredito spinge food economy, 47,5% erogazioni a donne

Microcredito spinge food economy, 47,5% erogazioni a donne

Baccini (Enm), funzionale a sviluppo perché puntano su eccellenze

ROMA, 22 ottobre 2015, 16:00

Redazione ANSA

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Microcredito spinge food economy - RIPRODUZIONE RISERVATA

Microcredito spinge food economy - RIPRODUZIONE RISERVATA
Microcredito spinge food economy - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - Il microcredito spinge la food economy: in Italia, nel 2013, le donne ne hanno assorbito il 47,5%, i giovani solo il 17% e gli immigrati il 40% circa.

Analogamente, in termini di ammontare concesso sul totale dei rispondenti, il 42,8% è stato distribuito a donne, il 17% a giovani ed il 21,4% ad immigrati. Lo ha detto Mario Baccini, presidente del'Ente nazionale per il Microcredito (Enm), intervenuto a Taste of Excellence, una tre giorni ideata da Pietro Ciccoti che ha messo a confronto economisti, chef, trendsetter, produttori artigiani, viticoltori, operatori dell'agroalimentare.

Microcredito che ''può essere funzionale allo sviluppo della Food Economy - ha osservato Baccini - poiché sostiene la creazione di imprese che trovano nell'agroalimentare la maggiore fonte di sviluppo, una delle eccellenze e delle risorse del Paese.

Senza dimenticare che questo strumento può essere utilizzato da tutte le fasce sociali e ad ogni età.

Le professionalità legate al mondo dell'agroalimentare si sviluppano sia in virtù di attività che si occupano di produzione e gastronomia sia nella promozione di un brand che ha alle spalle tutta la sapienza della tradizione e dell'eccellenza italiane".

Nel 2013, secondo dati dell'Ente Nazionale per il Microcredito in Italia, sono stato concessi circa 10mila microcrediti per un ammontare complessivo di oltre 100 milioni di euro: i microcrediti produttivi rappresentano circa 2/5 del totale, ma ad essi è stato assegnato ben il 75% delle risorse complessivamente concesse.

.''Taste of Excellence si conferma come collettore di idee, riflessioni e progetti sui quali si sono confrontati professionisti, interpreti e opinionisti della food economy'' conclude Pietro Ciccoti, organizzatore di Taste of Excellence

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