Tutelare i 3,4 miliardi di euro di
esportazioni agroalimentare Made in Italy in Gran Bretagna, al
quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e
bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti. E' quanto emerge
da un'analisi della Coldiretti, divulgata in occasione delle
elezioni di ieri.
Secondo la Coldiretti, occorre evitare l'arrivo di dazi e
ostacoli amministrativi e doganali alle esportazioni Made in
italy, che nell'agroalimentare nel 2019 sono risultate stagnanti
(+1%) anche per il progressivo rafforzamento della sterlina nel
secondo semestre dell'anno. A preoccupare è anche la tutela
giuridica dei prodotti a indicazioni geografica e di qualità
(Dop/Igp) che incidono per circa il 30% sul totale dell'export
agroalimentare e che, senza protezione europea, rischiavano di
subire la concorrenza sleale di imitazione da Paesi
extracomunitari. Con l'uscita dall'UE, Coldiretti teme anche che
si affermi in Gran Bretagna l'etichetta nutrizionale a semaforo
sugli alimenti e che - conclude la Coldiretti - boccia
ingiustamente quasi l'85% del Made in Italy a denominazione di
origine (Dop).
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