"Spero siano rientrati tutti dalle ferie perché la crisi della maggioranza al Governo e i tentativi di inciuci improbabili, la crisi degli allevatori e dei pastori non passa. Non chiediamo miracoli sul prezzo - afferma il parlamentare - Ovviamente si è preoccupati del prezzo ma quello che fa paura e rabbia che mancano le riforme strutturali".
"Ridare potere ai produttori, certificare il latte più di qualità, controllare chi fa eccedenze e sanzionarlo pesantemente, calcolare il prezzo non solo con il pecorino romano" conclude Deidda " Se le strutture politiche sono in crisi, le burocratiche possono proseguire il lavoro. Mi appello anche al Consorzio di Tutela: non faccia gli errori del passato ossia mancanza di dialogo e trasparenza. Sia dialogante e aperto al confronto", conclude Deidda.
Nel frattempo Tore Piana, del Centro studi agricoli, osserva: "Ora che la stagione della produzione del latte di pecora è terminata si parla del prezzo finale che sicuramente non raggiungerà un euro al litro. C'è la totale assenza dell'unico organismo che avrebbe dovuto mediare fra i vari attori della filiera che è l'Oilos (organismo interprofessionale, ndr).
Nessuno ne parla, nessuno vede i suoi interventi, nessuna azione sul settore - attacca - eppure la Regione aveva stanziato 100 mila euro".
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