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Origine in etichetta per latte e formaggi, firmato decreto

Origine in etichetta per latte e formaggi, firmato decreto

Coldiretti, ma provenienza 1/3 della spesa ancora anonima

09 dicembre 2016, 20:09

Redazione ANSA

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Origine in etichetta per latte e formaggi, firmato decreto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Origine in etichetta per latte e formaggi, firmato decreto - RIPRODUZIONE RISERVATA
Origine in etichetta per latte e formaggi, firmato decreto - RIPRODUZIONE RISERVATA

di Graziella Marino

ROMA - Arriva in Italia l'obbligo di inserire in etichetta l'origine dei prodotti lattiero-caseari. Dopo il via libera di Bruxelles a metà ottobre, infatti, il decreto che introduce il provvedimento è stato firmato oggi dai ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo economico Carlo Calenda.

La firma segue il parere positivo delle Commissioni Agricoltura della Camera e del Senato e l'intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni. Questo sistema, in vigore dal primo gennaio 2017, consentira' di indicare con chiarezza al consumatore la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini. Il provvedimento si applica al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale.

Il decreto prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l'origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile. Le diciture utilizzate saranno le seguenti: a) "Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte"; b) "Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte".

Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo di una sola dicitura: ad esempio "ORIGINE DEL LATTE: ITALIA". Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall'Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: latte di Paesi UE, se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei; latte condizionato o trasformato in Paesi UE, se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei. Se le operazioni avvengono al di fuori dell' Unione europea, verrà usata la dicitura "Paesi non UE". Sono esclusi dall'obbligo di origine in etichetta solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all'origine e il latte fresco già tracciato.

"Con l'etichettatura di origine - afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - si dice finalmente basta all'inganno del falso made in Italy, con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, così come la metà delle mozzarelle fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero''. L'etichetta però resta ancora anonima per circa 1/3 della spesa - afferma Coldiretti - dai salumi ai succhi di frutta, dalla pasta al latte a lunga conservazione, dal concentrato di pomodoro ai sughi pronti fino alla carne di coniglio.

Al momento, oltre a latte e formaggi, l'obbligo dell'origine in etichetta è previsto per: carne di pollo e derivati, carne bovina, frutta e verdura fresche, uova, miele, passata di pomodoro, pesce, olio extravergine di oliva. Ne sono esenti, invece: salumi, carne di coniglio, carne trasformata, frutta e verdura trasformata, derivati del pomodoro diversi da passata, concentrato di pomodoro e sughi pronti, riso, derivati dei cereali (pane, pasta). Per questi ultimi Renzi aveva annunciato a metà novembre l'invio in tempi brevi a Bruxelles dell'apposito decreto. 

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