(di Cristina Latessa) - ROMA - "L'Italia ha un modello di lavoro contro lo spreco che funziona e che punta sugli incentivi, più che sulla penalizzazione come accade in Francia. Ogni anno recuperiamo 550 mila tonnellate di cibo che viene distribuito a milioni di persone in difficoltà, ma possiamo e dobbiamo fare di più, arrivando entro il 2016 a 1 milione di tonnellate". Nella giornata nazionale contro lo spreco alimentare, giunta alla terza edizione, il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina rivendica l'attenzione del governo su un tema che ha un'importante valenza economica, ambientale e sociale. In Italia, lo spreco di cibo domestico - dalla dispensa di casa al frigorifero, dai fornelli al bidone della spazzatura - vale complessivamente 8,4 miliardi di euro all'anno, ovvero 6,7 euro settimanali a famiglia per 650 grammi circa di cibo sprecato, secondo il rapporto Waste Watcher.
"Con il nostro piano SprecoZero, insieme al Ministero dell'economia, siamo intervenuti per rendere più conveniente per le imprese donare che sprecare - prosegue Martina -. Lo facciamo semplificando la legge: abbiamo innalzato a 15 mila euro la soglia per l'obbligo di comunicazione preventiva in caso di donazione e lasciando a 10 mila euro la soglia per la distruzione. Ma ora è importante arrivare quanto prima all'approvazione della legge contro gli sprechi in discussione in Parlamento". "Lo spreco alimentare é incivile, pesa su coscienze. Cop 21 ci indica la strada, prossimi mesi decisivi in Parlamento per nuova legge'', rimarca da parte sua in un twitter il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, inserendo l'hashtag '#SprecoZero'. Anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin annuncia iniziative sul fronte delle mense degli ospedali, con nuove norme nell'ambito della cosiddetta legge del 'Buon samaritano' a favore della donazione di cibo che riguarderanno la riutilizzazione dei pasti non utilizzati per distribuirli ai più bisognosi.
La crisi, ma anche una maggiore sensibilità ambientale, ha portato sei cittadini su dieci (60%) a diminuire o annullare gli sprechi domestici, anche se la situazione resta grave, ed in media ogni italiano ha buttato nel bidone della spazzatura 76 chili di prodotti alimentari durante l'anno, con un valore di sprechi alimentari che raggiunge in totale i 12,5 miliardi, sottolinea Coldiretti. "Il fenomeno é uno scandalo dal punto di vista economico ed etico - osserva il presidente della Cia-Agricoltori italiani, Dino Scanavino - se si pensa che nel Paese ci sono oltre 4 milioni di indigenti e che solo a Milano, Roma e Napoli associazioni e onlus servono ormai oltre 2 milioni di pasti gratuiti ogni anno nelle mense".
Anche l'Europa è vigile sullo spreco alimentare, il Parlamento europeo ne ha fatto uno dei punti cruciali dell'agenda di lavoro del primo semestre. L'obiettivo comunitario è di dimezzare gli sprechi di cibo entro il 2025.
(ANSA)