Verdure crude, tartare e grigliate al
Sud; brodi e zuppe, carne e pesce al forno al Nord. Con
un'Italia spaccata a metà, dove da una parte si vive un'estate
prolungata e dall'altra un anticipo di inverno piovoso, cambiano
i modi degli italiani per superare a tavola l'effetto 'jet-leg'
dovuto al ritorno all'ora solare. Per un italiano su tre il
cambio dell'ora è fonte di stress, stanchezza, nervosismo e
insonnia, che spesso si sfogano a tavola con un'alimentazione
troppo sbilanciata, ricca di carboidrati e zuccheri. È quanto
emerge da un'indagine Fedagripesca-Confcooperative che
suggerisce di inserire nella dieta più prodotti ittici perché
aiutano a controbilanciare la carenza di vitamina D legata alla
minor esposizione al sole, tra le cause delle difficoltà a
prendere sonno.
"Pesci, molluschi e crostacei sono in grado di garantire il
38% del totale di vitamina D in una dieta", spiega Fedagripesca,
secondo cui il suo livello nel sangue è dovuto agli alimenti
consumati ma anche all'esposizione al sole fino ad un massimo
del 30%. Per fare il pieno di vitamina D, l'associazione
suggerisce trota, tonno, sgombro e anguilla che ne contengono
dalle 400 alle 580 Ui (Unità internazionale). Con 50 grammi di
sardine si ha il 70% della quantità giornaliera di vitamina D
raccomandata, come anche con 85 grammi di tonno. Disco verde
anche per formaggi grassi, burro, tuorlo d'uovo, funghi.
"Sicuramente le temperature influenzano la scelta degli
alimenti che compriamo - sottolinea la nutrizionista Evelina
Flachi, specialista in scienza dell'alimentazione - autunni più
miti prolungano la presenza sulle nostre tavole degli alimenti
tipici dell'estate, come frutta e verdura da consumare
volentieri ancora crudi. Occhio però ai rischio che i
cambiamenti climatici possono portare nel piatto andando a
modificare le nostre abitudini". (ANSA)
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