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Pernigotti, la produzione resterà in Italia

Tavolo al Mise 15 novembre. Sindacati, "non deve lasciare Novi"

Redazione ANSA TORINO

TORINO - La produzione di cioccolatini, praline e altri prodotti dolciari dello storico marchio Pernigotti "resterà in Italia". Non più nello stabilimento di Novi Ligure, di cui la proprietà ha deciso la chiusura, ma "esternalizzate unicamente presso il territorio nazionale". La "precisazione" della multinazionale turca Toksoz arriva nel secondo giorno di mobilitazione a difesa dello stabilimento di Novi Ligure (Alessandria). Ma la 'promessa' non convince i lavoratori, 100 dipendenti e altri 80 interinali, e i sindacati, che attendono il tavolo di crisi convocato il 15 novembre dal ministero per lo Sviluppo Economico.

"Nel rispetto della storicità del brand Pernigotti e con l'obiettivo di mantenere la qualità distintiva dei propri prodotti - spiega la Pernigotti - la società sta procedendo all'individuazione di partner industriali in Italia". Questa strada risponderebbe anche all'obiettivo "di cercare di ricollocare il maggior numero possibile di dipendenti presso aziende operanti nel medesimo settore o terzisti".

A Novi, però, è cominciata la battaglia per non far chiudere la fabbrica: "Esternalizzare in Italia? La cosa ci fa ridere - è il commento di Tiziano Crocco (Uilma) - il territorio dell'Italia è vasto. Così come non ci convince la l'ipotesi di affidare la gestione in conto terzi. Il nostro obiettivo primario resta salvare lo stabilimento di Novi e tutelare il made in Italy: i prodotti con il marchio Pernigotti devono uscire di qui. Poi ben vengano altri in affiancamento, anche con marchio turo, purché di qualità: c'è spazio per tutti. Un successo - prosegue il sindacalista Uilma - l'abbiamo già ottenuto con la convocazione del tavolo al Mise".

La Provincia di Alessandria ne discuterà il 15 novembre nella prima seduta del consiglio appena eletto. "Siamo preoccupati - dice il presidente Gianfranco Baldi - la decisione del gruppo turco Toksoz cancella con un colpo di spugna un simbolo di Novi. La strategia sembrerebbe chiara: tenere il marchio e produrre in Turchia. Il gruppo non avrebbe alcuna intenzione di accogliere le richieste dei lavoratori, di posticipare di almeno 5 anni la chiusura".

I deputati M5s in commissione Attività Produttive assicurano: "Siamo pronti ad affrontare la questione Pernigotti, come abbiamo fatto in precedenza: l'obiettivo è garantire la continuità produttiva e tutelare l'occupazione".

L'europarlamentare della Lega Angelo Ciocca ha annunciato che domani sarà a Istanbul "per incontrare l'azienda".

Crippa, mantenere in Italia produzione marchi
"Bisogna ricreare le condizioni per mantenere i nostri marchi storici e prestigiosi all'interno del tessuto produttivo italiano". Lo ha detto il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega alle crisi aziendali Davide Crippa, a margine della sua visita a Eicma, la rassegna mondiale del motociclo in corso fino a domenica 11 novembre alla Fiera di Milano a Rho. "Per la Pernigotti - ha spiegato Crippa - abbiamo già fatto delle misure per almeno garantire la cassa integrazione straordinari ai lavoratori. Durante questo periodo cercheremo di individuare un soggetto imprenditoriale in grado di rivalutare questo e altri marchi che hanno un valore per il Made in Italy all'interno del tessuto produttivo italiano e internazionale". "Alcuni marchi - ha concluso Crippa - in un processo di globalizzazione potranno passare a operatori e investitori stranieri. L'importante è che vengano e mantengano sedi operative in Italia credendo nel progetto italiano".


M5S, bene Mise, al lavoro per trovare soluzione
"La decisione di Pernigotti di esternalizzare le proprie attività produttive unicamente presso il territorio nazionale, ufficializzata oggi dall'azienda in una nota, è un piccolo passo in avanti per risolvere questa questione. Il Mise è stato tempestivo nel convocare un tavolo di crisi per giovedì 15 novembre, durante il quale speriamo si possano iniziare a trovare delle soluzioni utili per salvaguardare gli attuali livelli occupazionali". Così in una nota i parlamentari del MoVimento 5 Stelle Susy Matrisciano, Lucia Azzolina, Celeste D'Arrando, Elisa Pirro e Davide Serritella, l'europarlamentare M5s Tiziana Beghin, i consiglieri regionali piemontesi M5s Giorgio Bertola, Francesca Frediani e Paolo Mighetti e il consigliere comunale M5s di Novi Ligure, Fabrizio Gallo. "Come MoVimento 5 Stelle - continuano i portavoce - cercheremo in tutti i modi di salvare anche questo storico marchio. Non possiamo permettere che pezzi di storia ed eccellenze del Made in Italy vengano irrimediabilmente perse".

Carrara,superare contrapposizione lavoro-impresa
"Lavoratori e impresa sono legati da un identico destino. La Pernigotti dimostra come alle perdite annuali dell'azienda corrisponda ora una grave difficoltà dei lavoratori. Ecco perché un governo serio deve garantire l'abbattimento della burocrazia, costi competitivi simili a quelli dell'area Euro, soprattutto quelli del lavoro e quelli energetici, e garantire tasse più in linea con quelle continentali. Ma con i grillini al governo siamo ben lontani dall'avere tutto ciò". Lo ha affermato Maurizio Carrara, responsabile Industria di Forza Italia alla Camera, ospite a L'Aria che Tira su La7.
   

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