Un terzo della spesa di italiani e
stranieri in vacanza nel nostro Paese è destinato alla tavola
per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o
agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità
enogastronomiche. E' quanto emerge da un'analisi della
Coldiretti, in occasione della presentazione del '2018, anno del
Cibo'. L'alimentare è la principale voce del budget delle
vacanze che ha superato persino quella dell'alloggio;
complessivamente si stima che, tra il consumo di pasti nella
ristorazione (14 miliardi) e l'acquisto di prodotti alimentari
nei negozi e nei mercati (12 miliardi), i turisti spendano per
cibo e bevande circa 26 miliardi di euro su un totale di 75 del
fatturato turistico annuale. L'offerta enogastronomica, spiega
la Coldiretti, rappresenta ormai una primaria motivazione di
viaggio in Italia, con quasi uno straniero su quattro (23%) che
riconosce nell'Italia il Paese della buona cucina. Il 59% dei
turisti stranieri continua a comprare prodotti italiani una
volta rientrato in patria, una tendenza che riguarda il 25,9%
dei francesi, il 22,5% dei tedeschi e il 16,9% del Regno Unito.
Il 36% degli italiani, invece, acquista prodotti alimentari
tipici come souvenir o da regalare ad amici e parenti. Una
tendenza che assegna all'Italia la leadership nel turismo
enogastronomico. E rimanendo in tema di cibo italiano la
Coldiretti, sulla base dei dati Ismea, rivela che la dieta
mediterranea torna ad essere la preferita sulle nostre tavole e,
dopo cinque anni di segno negativo, nel 2017 torna a crescere.
Lo dimostra l'aumento dei consumi di pesce fresco (+7%), frutta
di stagione (+4,3%), frutta secca (+7,9%), pasta di semola
integrale (+16%) o il riso integrale (+20%) rispetto all'anno
precedente.
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