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Cia, futuro florovivaismo con nuove regole Ue

Regime fitosanitario entrerà in vigore dal 2019

Redazione ANSA

Il futuro del florovivaismo italiano in vista dell'introduzione del nuovo Regime Fitosanitario Ue prevista per il 2019. Il tema è stato affrontato in un convegno che Cia-Agricoltori Italiani ha organizzato a Fieragricola, con la partecipazione del ministero delle Politiche agricole e della Regione Lombardia, in partnership con Vodafone. Il nuovo Regolamento dà l'opportunità di proteggere le produzioni e aumentare la qualità, innalzando ulteriormente la competitività del Made in Italy.

D'altra parte, la globalizzazione dei mercati e degli scambi commerciali, insieme ai cambiamenti climatici, hanno reso indispensabile un maggior contrasto all'introduzione di organismi dannosi per le piante e i prodotti vegetali nel territorio dell'Unione. Il nuovo Regolamento Ue, fa sapere la Cia, prevede una nuova classificazione degli organismi dannosi che distingue meglio i più pericolosi; maggiori strumenti per il controllo della presenza e della diffusione degli organismi nocivi; una revisione degli strumenti circa lo spostamento all'interno del territorio comunitario.

L'obiettivo è conseguire una maggiore efficacia nella lotta agli organismi nocivi delle piante e quindi alle malattie fitosanitarie, agendo su sorveglianza, controllo e prevenzione, facendo in modo che l'eradicazione dei focolai sia sempre tempestiva. Anche grazie al coinvolgimento delle Istituzioni e degli operatori professionali. ''Un settore vitale come quello florovivaistico merita l'attenzione delle istituzioni nazionali e europee - commenta Dino Scanavino, presidente nazionale Cia - in Italia vale in termini di produzione agricola 2,6 miliardi di euro e garantisce occupazione a oltre 100 mila addetti, senza contare l'indotto a monte e a valle. Da qui all'entrata in vigore del regolamento occorre fare in modo che risponda alle esigenze delle aziende, senza portare ad ulteriori appesantimenti burocratici''. 

 

 Florovivaista, crisi taglia consumo pro-capite fiori Italia 

La crisi economica ha tagliato il consumo pro-capite di fiori e piante ornamentali degli italiani dai 70 euro stimati a fine anni '90 ai 42 euro del 2017. Lo ha spiegato l'esperto di florovivaismo Arturo Croci oggi pomeriggio a Genova, durante la presentazione della nuova edizione di Euroflora, che dal 21 aprile al 6 maggio sarà per la prima volta allestita ai Parchi di Nervi. "Oggi il settore ornamentale italiano esporta circa 700 milioni di euro di fiori, contro i 4,7 miliardi dell'Olanda - sottolinea Croci -.

La bilancia commerciale import-export è tuttora in attivo di circa 180 milioni di euro, anche se l'Italia è diventato un Paese importatore, specialmente per i fiori recisi. Il nostro Paese primeggia in Europa per alcune produzioni di fiori speciali come i ranuncoli e gli anemoni, per le piante da giardino e per le piante mediterranee".

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