Grani Futuri è diventato, col tempo, un movimento culturale, economico, sociale - spiegano gli organizzatori - e il cuore pulsante della manifestazione sono il pane buono, che fa bene, che non è fatto in fretta e il Manifesto Futurista del Pane: perché un pane senza miglioratori (chimici) e senza altri artifizi è possibile, ed economicamente sostenibile.
"Il pane protagonista di Grani Futuri - osserva l'ideatore Antonio Cera, fornaio economista, che dopo la Laurea alla Bocconi è tornato in Puglia per cercare di valorizzare in territorio in cui è nato - è il pane buono e sano della produzione artigianale italiana e che fa bene alla cultura, all'ambiente e al territorio". Compagno di viaggio di Cera è Massimo Borrelli, giovane imprenditore che si è convertito all'agricoltura con l'obiettivo di valorizzare i prodotti del territorio con strumenti e processi innovativi in grado di conciliare produzioni di qualità, rispetto dell'ambiente e tutela e innovazione della tradizione. Tra le novità di quest'anno, l'iniziativa Made in carcere: un modo, concreto, di aiutare chi ha perso la libertà, facendolo lavorare, per questo saranno le donne detenute pugliesi a realizzare magliette e grembiuli di Grani Futuri, e l'Eco Festa: saranno utilizzati per lo street food solo piatti, posate, bicchieri e tovaglioli compostabili.
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